Una domanda frequente, in tema di detraibilità delle spese universitarie, è quella inerente le spese sostenute per la partecipazione ai test d’accesso alle facoltà a numero chiuso.
Sono molti i corsi di laurea, infatti, che adottano questa misura di selezione, stabiliti dai singoli atenei o dallo stesso Ministero dell’Istruzione, a seconda degli indirizzi di studio.
Spesa detraibile? – La risposta è affermativa: si tratta di una spesa che rientra tra quelle di istruzione universitaria, in quanto lo svolgimento della prova preselettiva costituisce una condizione indispensabile per l’accesso a corsi.
Ricordiamo, quindi, che la misura della detrazione è pari al 19%, da applicare:
sull’intera spesa sostenuta se l’università è statale;se l’università è non
statale, l’importo ammesso non deve essere superiore a quello stabilito annualmente dalla legge (vedi tabella in fondo alla pagina).
Nel caso di sostenimento di più prove di ammissione in università non statali situate in zone geografiche diverse, oppure appartenenti ad aree tematiche diverse, occorre fare una distinzione:
se lo studente si iscrive al corso per cui ha sostenuto il test, le spese sostenute per i test rientreranno nel limite proprio del corso a cui lo studente si iscrive;
nel caso in cui lo studente non procede all’iscrizione, per la detraibilità della spesa dovrà far riferimento al limite più elevato di spesa tra quelli stabiliti per i corsi e per le facoltà per cui ha svolto i test.
Infine, si precisa che nel limite di spesa individuato nella tabella sottostante è compresa anche l’imposta di bollo, la quale quindi non si andrà a sommare all’importo, come avviene invece per la tassa regionale per il diritto allo studio.
Documentazione da conservare – Al fine di eventuali controlli da parte del fisco, si ricorda sempre di conservare tutte le ricevute e le quietanze di pagamento attestanti le spese sostenute per i test.
Autore: Federica Muraca
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