Contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari
I contributi alle persone che necessitano di un aiuto domestico. Ecco i dettagli:
 

Per le famiglie che necessitano di aiuto nello svolgimento delle mansioni domestiche o per l’assistenza familiare, in sede di dichiarazione dei redditi, è possibile dedurre dal proprio reddito la quota versata per i contributi agli addetti ai servizi domestici e per l’assistenza personale/familiare; in queste categorie rientrano colf, badanti e baby sitter.

I contributi – Il contribuente che si avvale delle prestazioni sopra elencate è tenuto, come datore di lavoro, a versare i contributi previdenziali e assistenziali nei confronti dei soggetti che ha assunto per lo svolgimento di tali mansioni.
L’importo da versare dipende dalla retribuzione oraria, ciononostante per i contratti di lavoro sopra le 24 ore settimanali scatta un importo forfettario.
Il versamento dei contributi colf avviene per trimestre nel seguente odine:

Primo trimestre: dal 1° aprile al 10 aprile;
Secondo trimestre: dal 1° luglio al 10 luglio;
Terzo trimestre: 1° ottobre al 10 ottobre;
Quarto trimestre: dal 1° gennaio al 10 gennaio dell’anno successivo.

Il tardivo o mancato versamento implica l’applicazione di sanzioni amministrative.
Il datore di lavoro è inoltre tenuto a versare il “contributo di assistenza contrattuale” per l’accesso alle prestazioni della Cassa Colf (CAS. SA. COLF), il cui importo è visibile nel bollettino Mav, ma che non può dedurre poiché destinato alla cassa a favore dei dipendenti collaboratori familiari.

La deduzione – I contribuenti che nel corso del 2017 hanno versato i contributi INPS per colf, badanti e baby sitter possono scaricare dalle tasse la quota versata come datori di lavoro.
L’importo massimo da portare in deduzione ammonta a 1.549,37 euro.

Attenzione! – Bisogna fare particolare attenzione alle quote da portare in deduzione.
A tal proposito è bene precisare che i contribuenti possono dedurre SOLO la parte dei contributi versati da loro stessi in qualità di datori di lavoro, e non l’intero importo dei contributi versati, perché come ben si sa una parte dei contributi viene versata anche dal collaboratore domestico-familiare e quella parte NON è deducibile dal datore.

Come si deduce? – Occorre innanzitutto precisare le modalità di pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali:
• Bollettino MAV (bollettini precompilati dall’Inps e inviati al datore di lavoro);
• Reti Amiche – sportelli bancari (anche virtuali) Unicredit, tabaccherie convenzionate, lottomatica;
• Servizi Online Inps – attraverso la carta di credito sul sito Inps nella sezione “Servizi on line” – “cittadino” – “lavoratori domestici: pagamento online contributi”;
• Telefonando al numero verde gratuito 803.164 fornendo Pin e carta di credito.

A seguito del pagamento viene rilasciata al datore di lavoro una doppia copia della ricevuta, una delle quali va consegnata al lavoratore, l’altra resterà a lui.
Bisogna quindi conservare tali ricevute e dato che i pagamenti sono trimestrali occorre fare particolare attenzione a tenere in considerazione il principio di cassa (le ricevute di pagamento devono essere rilasciate nell’anno 2017).
A tal proposito per ottenere la deducibilità contributi colf badanti 2017 (da riportare nella dichiarazione 2018) è necessario che i contributi siano stati versati a:
gennaio 2017, relativamente al quarto trimestre 2016;
aprile, luglio e ottobre 2017 relativamente ai primi tre trimestri del 2017.

L’ultimo trimestre del 2017 verrà corrisposto a gennaio 2018, pertanto tale importo dovrà essere inserito nella dichiarazione 2019.

Autore: Ilaria Pugliese



Fonte: CODICI: Contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari

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