La Tutela del Consumatore a rischio per mancanza di fondi

Giovedì 1 febbraio il giorno decisivo, ma serve il sostegno dei Senatori italiani.

Con grave ritardo, è stato assegnato alla Commissione Industria del Senato l’atto del Governo n. 498, recante “Schema di decreto ministeriale concernente la ripartizione per l’anno 2017 del fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare a iniziative a vantaggio dei consumatori che sarà esaminato, per il parere al Governo, nella giornata di giovedì 1° febbraio alle ore 15.

Per poter procedere all’esame di tale atto è necessaria la presenza del numero legale dei Senatori.

Ci rivolgiamo quindi a questi ultimi, anche se impegnati in campagna elettorale, affinché non facciano mancare la loro presenza, che in tal caso, potrebbe determinare un gravissimo danno ai consumatori che si vedrebbero privati delle risorse necessarie a garantire la loro tutela.

Le Associazioni dei consumatori verrebbero cancellate dal panorama degli interlocutori di istituzioni e aziende, con quello che ne consegue per la parte vulnerabile, ovvero il consumatore.

Il ruolo svolto dalle Associazioni dei consumatori è determinante per la protezione dei contraenti deboli, per garantire correttezza ed equilibrio dei mercati e nel rendere i consumatori consapevoli delle proprie scelte.

Ogni anno una quota delle entrate dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato derivanti dalle sanzioni comminate alle aziende per pratiche commerciali scorrette, molte delle quali emesse proprio a seguito degli esposti e delle segnalazioni delle associazioni dei consumatori, viene trasferita al Ministero dello Sviluppo Economico per finanziare progetti a bando cui partecipano le stesse associazioni. Questa quota, nonostante sia il frutto unicamente del lavoro di supporto che le AACC danno all’AGCM mediante le attività di segnalazione, e che spesso portano alla sanzione degli operatori scorretti, non ricade in nessun modo sul bilancio dello STATO e viene decisa nella sua distribuzione dal MISE.

Quota che è stata drasticamente ridotta negli anni, mentre il numero delle associazioni è decisamente esploso. Oggi, un’associazione dei consumatori per essere indipendente deve lottare per cercare con quei pochi fondi a diposizione (circa 200.000 ad associazione per ogni biennio) di garantire competenza, capillarità e indipendenza. Fondi che sono le multe degli scorretti, eppure, invece di essere valorizzati, spesso vengono destinati ad attività che nulla hanno a che vedere con la tutela del consumatore.

Cosa succederà ai consumatori in balìa delle aziende in vista della liberalizzazione del mercato libero dell’energia, dell’avvento di nuove tecnologie, dell’assenza in questo Paese di una legge sulla class action, forse si sta tentando di diluire la figura delle Associazioni fino a scomparire, perché diamo troppo fastidio?

Il cittadino vive quotidianamente problemi legati alla marginalità che riveste la sua persona di fronte ad aziende ed istituzioni, ad oggi quindi, non solo manca una parte normativa a tutela del consumatore, che le Associazioni coadiuvate da Parlamentari della Repubblica contribuiscono a colmare, ma verrebbe a mancare la linfa vitale che ci sostenta.

Finora hanno risposto al nostro appello i seguenti Onorevoli: Paola Pelino, Stefania Pezzopane, Serenella Fucksia ed Elena Fissore.

Invitiamo anche gli altri ad essere presenti in aula giovedì alle ore 15, affinché si raggiunga il numero legale: il futuro dei consumatori italiani dipende da voi.



Fonte: CODICI: La Tutela del Consumatore a rischio per mancanza di fondi

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