A seguito dell’incidente all’impianto di Baumgarten in Austria, é stato sospeso il passaggio del gas russo essenziale, in questa stagione, per scaldarci e produrre.
Nel corso della giornata successiva all’esplosione, si sono succeduti scomposti comunicati degli addetti ai lavori che si sono conclusi solo nel tardo pomeriggio con la dichiarazione dello stato di emergenza, generando forti turbative sul mercato del gas e distorsioni di prezzo a favore non si sa ancora di chi, tant’è che l’Autorità per l’energia ha aperto un’inchiesta.
Di primo mattino, il ministro Calenda dà la colpa a Emiliano e alla mancata costruzione del TAP e preannuncia, senza peraltro dichiararlo, lo stato di emergenza.
Secondo De Scazi, AD di ENI e l’unico in grado di valutare i danni in tempo reale: “…se finisse domani non è un problema, se dura qualche giorno o settimana lo possiamo compensare. Tra gli addetti ai lavori non c’è allarmismo”
E’ ovvio che, se é emergenza va dichiarata subito in caso contrario si tace e si aspetta di capire cosa é successo, si attendono le valutazioni dei danni e s’incomincia a prelevare gas dagli stoccaggi, perché gli stoccaggi sono lì apposta per queste emergenze.
Ovviamente se c’è gas negli stoccaggi, ma questo è un segreto di stato.
Il prezzo che si paga quando si preleva gas dagli stoccaggi è amministrato, cioè un massimo di 82,28 €/m3. Durante la giornata, il prezzo degli scambi si é sempre mantenuto attorno ai 50€/m3, quasi il doppio rispetto a quello della settimana prima.
La decisione del ministero arriva nel tardo pomeriggio, quando la liquidità è scarsa e il prezzo esplode a 75 €/m3, un valore molto più prossimo al prezzo amministrato.
Le comunicazioni effettuate ai sensi del Piano di Emergenza dovrebbero garantire trasparenza e chiarezza, soprattutto in relazione alla natura delle misure attivate e alla conseguente possibile applicazione del prezzo amministrato.
Modifiche di tale portata andrebbero comunicate con almeno un giorno di anticipo, rispetto alla data di decorrenza, in modo tale che siano correttamente recepite da tutti gli operatori del mercato.
I consumatori, destinati a pagare di più, anche se non era necessario, possono solo ringraziare la dea bendata, perché siamo a dicembre, e brindare ad un cocktail di improvvisazione e incompetenza su cui si allungano troppe ombre.
Quanto è costato agli italiani il dilettantismo del ministro? Chi ha speculato ? Il popolo dei consumatori pretende le cifre e vuole nomi e cognomi.
Fonte: CODICI: Le speculazioni sulle emergenze
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