Il 22 novembre è partito l’aumento di capitale di Banca Carige che si concluderà il 6 dicembre prossimo, finalizzato al salvataggio dell’Istituto.
Nell’operazione di ricapitalizzazione vengono emessi 50 miliardi di nuove azioni in totale, con un valore unitario di un centesimo di euro.
Il consorzio di banche composto da Credit Suisse, Deutsche Bank, Barclays Bank si è impegnato a garantire la sottoscrizione delle azioni rimaste inoptate.
L’aumento di capitale è stato a lungo a rischio, anche in conseguenza della grave situazione di difficoltà dell’Istituto genovese: alla crisi ed ai crediti deteriorati si è infatti aggiunto lo scandalo del bilancio del 2012-2013.
A seguito dell’intervento della CONSOB, l’assemblea dei soci ha espressamente riconosciuto che il bilancio del 2013 riportava informazioni non corrispondenti al vero sul valore dell’azienda e sulle sue prospettive economiche e finanziarie. CARIGE ha quindi rettificato i dati in bilancio con un intervento straordinario del Consiglio di Amministrazione del 3/8/17.
Fatto clamoroso, potremmo dire, dato che dalla falsità dei dati contabili emerge una responsabilità da prospetto informativo e un dovere di risarcire i clienti per tutte le operazione di sottoscrizione di azioni ed obbligazioni avvenute successivamente al 2012.
Quando una società infatti, fa una sollecitazione del pubblico risparmio ed invita ad investire su se stessa, deve ovviamente fornire una nota informativa che contenga tutte le informazioni fondamentali sull’investimento: rischi, rendimento, nonché sulla propria condizione societaria e finanziaria, quali debiti e crediti.
Se una società omette quindi di inserire nel proprio prospetto informativo, come ad esempio ha fatto MPS, che ha occultato a lungo prodotti derivati del valore di miliardi di euro, viene violato il dovere di trasparenza e correttezza, in quanto gli investitori vengono privati della possibilità di valutare l’opportunità o meno dell’investimento.
Ebbene, Carige ha fatto proprio questo, ovvero ha omesso di indicare delle informazioni fondamentali nei propri bilanci.
La posizione assunta da Carige nel 2017 con un comunicato stampa della stessa banca, è sostanzialmente una confessione di come i bilanci fossero scorretti.
Chi ha investito lo ha fatto sulla base di informazioni false, pertanto ancora una volta i risparmiatori sono stati ingannati.
Chi ha investito su CARIGE sulla base delle note informative emesse tra il 2012 ed il 2017 (e in particolare nell’anno 2013) ed ha subito un decremento (in alcuni casi pressochè l’azzeramento) del valore dell’investimento può valutare l’opportunità di procedere stragiudizialmente o giudizialmente, anche tramite CODICI contro la stessa banca per ottenere il risarcimento del danno subito.
Dott.ssa Carla Pillitu,
Ufficio Stampa CODICI
Cell. 340.0584752
Email: ufficio_stampa@codici.org
Tel. 06.55301808 Fax. 06.55307081
Fonte: CODICI:
Powered by WPeMatico