La schiavitù dell’auto, una dipendenza come la droga.
Viviamo in un contesto di anarchia, menefreghismo e mancato rispetto delle regole del codice della strada e non solo.
Questa situazione è anche in conseguenza del fatto che la Polizia municipale, per motivi vari (dei quali abbiamo sovente parlato) non è più in grado di presidiare il territorio come in passato.
E come recita un vecchio proverbio, “quando non ci sono i gatti i topi ballano”.
by Pier Carlo Lava.
Alessandria: L’involuzione, da auto-muniti ad auto-dipendenti, ormai non se ne parla quasi più, forse ci siamo assuefatti, come se fosse una droga della quale non possiamo più farne a meno.
Certo nella società odierna l’auto è un mezzo di locomozione importante, in diverse situazioni anche insostituibile, su questo non si discute.
Per molte persone si è però creata una vera forma di “dipendenza”, escono in auto per andare vicino a casa, all’edicola, in farmacia, dal tabaccaio a prendere le sigarette per andare a prendere il caffè in piazza della Libertà cercando di parcheggiare davanti al bar (ovviamente in divieto di sosta), oppure per andare a fare shopping in centro pretendendo anche di trovare posto davanti al negozio.
Queste persone saranno probabilmente fra i più accaniti sostenitori della cancellazione della ZTL.
La schiavitù dell’auto, perchè è di questo che si tratta, è lampante nei casi in cui si vedono parcheggi selvaggi di ogni tipo (doppia, tripla fila, in curva, sulle strisce pedonali, nei posti riservati agli invalidi ecc.), creando problemi al prossimo, circolazione rallentata, automobilisti bloccati, pedoni e mamme con i bambini nel passeggino, costretti a fare lo slalom.
Da una rilevazione ISTAT, emerge che il 43,9 % delle famiglie piemontesi considerano grave il problema del traffico, il 39,4 % la difficoltà di parcheggio, e il 38,8 % il problema dell’inquinamento.
Se questo comportamento è già stigmatizzabile in centro, a maggior ragione lo è in altre aree della città semi periferiche o in periferiche, come ad esempio Corso Monferrato, Spalto Marengo, Via Testore e Piazza Massimo D’Azeglio, nelle cui vicinanze c’è Spalto Marengo dove si potrebbe sempre trovare un parcheggio auto regolare.
Certo non si deve pretendere di volere parcheggiare davanti al locale, ma essere disponibili a percorrere cento metri a piedi, impresa peraltro non impossibile da realizzare.
Sembra che ormai sia diventata una questione di insofferenza, sempre più diffusa, alle regole e alla disciplina, che porta sempre più ad assumere un atteggiamento di noncuranza verso il prossimo, salvo poi essere pronti ad adirarsi e scontrarsi quando il problema viene creato a loro, o quando gli appioppano una multa.
E pensare che basterebbe compiere un piccolo sforzo per rendere la vita migliore a tutti, per esempio usando maggiormente i mezzi pubblici (con un vantaggio per la qualità dell’ aria che tutti respiriamo, visto il livello di inquinamento già esistente nella nostra città), gli appositi parcheggi, facendo quattro passi in più.
Se tutti noi applicassimo queste semplici e fattibili regole ci guadagnerebbe la salute e il portafoglio, che in questi tempi di crisi non guasterebbe.
Inoltre dovremmo sempre tenere a mente, che ogni volta che si fa un parcheggio selvaggio, non solo si violano le regole del codice della strada, ma si commette anche un atto di violenza sul prossimo e si disattende i fondamenti della civile convivenza.
Chi scrive è ex automobilista incallito, che si è imposto un pò di autodisciplina, in fondo non è stato poi così difficile, perdere due minuti per migliorare la circolazione e ridurre lo stress, basta volerlo infine non ultimo basterebbe ricordarsi di “non fare agli atri quello che non vorremmo fosse fatto a noi”.
Non lamentiamoci poi se anche ad Alessandria (cosi come in altre città, Casale Monferrato, Milano, Torino, ecc.) venisse adottato lo Street control.
Fonte: CODICI: Quando non ci sono i gatti i topi ballano
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