Nelle scorse settimane si vociferava di una possibile crisi tra le fila del colosso americano, crisi che in questi giorni è stata prontamente smentita: niente comunicati però, solo fatti, questo perchè Elon Musk non lascia davvero nulla al caso.
E ieri la notizia che tutti gli appassionati dell’automotive elettrico stavano aspettando: il reveal del camion Semi e della supersportiva roadster, due avveniristici modelli pronti per il futuro. La roadster è davvero un prodigio tecnologico. Si tratta di una coupè sviluppata sulla falsa riga della della Tesla Model 3, uno dei modelli più venduti della casa. A un primo sguardo la macchina generare subito l’effetto wow e come dargli torto, ma la vera rivoluzione deriva dall’inedita batterie che qui raggiunge un picco di potenza impressionante: 200 kw/h, 1000 km di autonomia e una velocità di 400 km/h, si avete capito bene, 400 km/h! Insomma, roba da far impallidire anche i proprietari di Bugatti Chiron e Koenigsegg Agera R, due modelli che da anni si contendono la scettro di auto più veloce della storia. Il prezzo di questo capolavoro? 200.000$. Ma si può prenotare con un acconto di 50.000$ anche se sia ancora un concept, con una prassi già vista nei modelli precedenti: Elon Musk replica di fatto un meccanismo già visto per i modelli precedenti (vedi Tesla model 3) che tutt’ora è in fase di consegna con tempi di attesa davvero lunghi.
Con questo nuovo modello Tesla rafforza ancora di più la leadership nel settore dell’elettrico lanciando anche un chiaro messaggio: le auto elettriche non solo hanno un occhio di riguardo all’ambiente e all’autonomia ma, all’occorrenza, possono garantire livelli prestazionali uguali o superiori alle più comuni auto diesel-benzina. Un messaggio questo che non è sfuggito ad Audi e BMW che, al recente salone di Francoforte, hanno già presentato dei modelli per frenare l’avanzata di Tesla.
Non solo velocità e sport: Tesla ha anche presentato il suo Tir denominato Semi, un camion con un’aerodinamica all’avanguardia e con una capacità di carico di ben 36 tonnellate. Anche qui Elon Musk riprendere il leit motif che contraddistingue le sue creazioni: cockpit rivisitato, ampio spazio a due pannelli dalle dimensioni generose dove tener traccia di tutti i parametri del veicolo, dai sistemi di ausilio alla guida alla guida semi-autonoma di livello 3 (simil Audi A8), fino a un sistema che, in caso di malore dell’autista, accosta in maniera autonoma il camion traffico permettendo. Anche qui come nel caso della Roadster le scelte di produzione non sono dettate dal caso, ma da attente analisi di mercato; la domanda di camion elettrici è destinata ad aumentare nel corso degli anni. I modelli diesel consumano molto, hanno dei costi di gestione e manutenzione esagerati e subiscono ricorrenti limitazioni al traffico, un punto di forza per il Semi che potrà circolare anche nel centro cittadino e negli ZTL. Preoccupate dalle leggi sempre più restrittive in materia di circolazione ed emissioni, grandi aziende come Daimler hanno iniziato a considerare la produzione di camion ibridi o elettrici, anche se il timing di progettazione va molto a rilento. Il semi dimostra inoltre che Tesla non vuole limitarsi a proporre semplicemente un’alternativa elettrica ai classici camion, ma anche intende cambiare sensibilmente il settore con veicoli avveniristici e che possono semplificare la vita di chi li guida.
La corsa all’elettrico è appena cominciata e già tanti player fremono per inserire un numero crescente di modelli tra le loro offerte: molte case automobilistiche europee puntano a sostituire entro il 2022 gran parte del loro catalogo prodotti con auto a propulsione elettrica o ibrida, stimolando quel segmento di domanda che ancora stenta a decollare, anche per via dei numerosi dubbi in tema di ricarica e autonomia. Ma Tesla ha le cose chiare: il futuro è sempre più green ed elettrico.
Francesco Sanetti
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