I contratti, che spesso firmiamo con superficialità, prevedono chiare responsabilità: il fornitore vende il gas all’utente e il distributore lo distribuisce e lo misura.
Con esclusione delle emergenze, il distributore risponde unicamente al fornitore.
Una volta, distributore e venditore erano la stessa società che aveva tutto l’interesse a risolvere i problemi dell’utente, ora invece è l’utente a dover provvedere alla sicurezza dell’impianto a valle del contatore: tubazioni, caldaia o scaldacqua, e fuochi della cucina.
Se il contatore è installato in un’area comune condominiale, fuori dall’appartamento, l’utente é responsabile anche del tratto di tubazione dal contatore all’appartamento e quindi, se quel tratto avesse dei problemi o ci fosse una perdita, sarebbe lui a risponderne.
I fornitori avvisano gli utenti che però non leggono e sottovalutano il problema.
Solamente per le nuove installazioni, il distributore verifica che l’impianto a valle del contatore non perda.
Nei subentri, invece, la situazione non é per nulla chiara e può diventare pericolosa: vengono aperti contatori sbagliati e la prova di tenuta a valle non viene più eseguita.
Nessuno, per esempio, entra nell’appartamento dopo aver aperto il contatore per verificare che il gas arriva regolarmente.
Questo é il risultato di una regolazione raffazzonata che non prende in considerazione i problemi che si creano sul campo, dove il rispetto delle procedure – e in questo caso riguardano la sicurezza – viene spesso sacrificato in nome di un mercato diventato sempre più aggressivo.
Basta cioè una telefonata adun qualsiasi fornitore per far aprire un contatore sbagliato e dare gas ad un appartamento magari vuoto da anni, il che é obiettivamente allarmante.
Fonte: CODICI: Attenti al gas!
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