Altra storia insensata riguardo all’affido di una bambina, per la quale il Tribunale per i Minorenni di Milano, a seguito del deposito delle relazioni da parte dei Servizi Sociali, ha emesso un decreto provvisorio, disponendo che la minore venga affidata al Comune di Sesto San Giovanni e si provveda all’immediato collocamento della bambina in casa famiglia.
Siamo di fronte forse ad un caso di violenza o abusi tale da determinare l’allontanamento della minore?
Assolutamente no, la gestione della bimba in questione parrebbe troppo impegnativa per la madre, che ha chiesto di essere sollevata dal ruolo genitoriale divenuto troppo impegnativo a causa di una momentanea difficoltà.
La bimba, prontamente spedita in comunità, ha visto il padre per la prima volta a fine agosto, mentre il fratellino ha trascorso le vacanze con quest’ultimo.
Pazzesco che la bimba invece che venire affidata al padre, resosi ovviamente disponibile se solamente avesse saputo per tempo della reale situazione della sua famiglia, sia stata messa in casa famiglia, nonostante lo stesso Tribunale ammetta che i bimbi hanno sempre trascorso serenamente i periodi presso il padre.
I servizi sociali incaricati sono stati superficiali nel gestire la vicenda e ad oggi si insiste nella richiesta di una consulenza tecnica d’ufficio per intervenire adeguatamente.
I servizi, pare conoscano da anni la situazione, già ad inizio del 2017 la Procura ha chiuso il fascicolo confermando l’affido ai genitori.
Nel fascicolo invece, all’accesso degli avvocati nulla c’era di tutto ciò, il padre ha saputo solo a giugno della situazione in cui versavano i figli e l’ex moglie. Nel fascicolo non vi è traccia di una precedente relazione afferente al caso.
Il padre non è mai stato informato del fatto che i servizi sociali già da tempo facessero seguire ai bambini dei percorsi educativi supportati.
Tutte informazioni sconosciute al padre in questione che, indubbiamente, in quanto tale aveva il diritto di sapere.
Sono stati i servizi sociali ad aver dato atto della difficoltà riconosciuta dalla ex moglie di continuare ad avere con sé i minori, sono stati i servizi sociali a riconoscere la disponibilità immediata del padre ad accogliere la figlia minore e a confermare che il padre fosse all’oscuro della situazione familiare.
Ciò nonostante i servizi hanno ritenuto non opportuno il collocamento temporaneo presso il padre suggerendo, invece, il collocamento in comunità. Perché? Cosa può offrire di meglio una casa famiglia rispetto ad una casa paterna, conosciuta e familiare in senso stretto?
Su che base è stata fatta questa scelta, il padre in questione è mai stato osservato dai servizi sociali nella sua interazione con i figli, oppure come spesso accade siamo di fronte a relazioni fatte dietro una scrivania sulla base di impressioni e congetture.
Questo padre, semplicemente nulla sapeva della gravità della situazione, perché i professionisti preposti a farlo non glielo hanno comunicato.
Pertanto non solo è stato disatteso il principio di bigenitorialità ma è palese l’evidente accanimento sessista contro i padri separati. Le decisioni sono fondate su costruzioni astratte, o peggio ancora, su volontarie e coscienti omissioni di indagine finalizzate a non formare la prova che comporterebbe una decisione a favore dell’affidamento al padre.
In Italia sussiste un palese abuso della espropriazione della potestà genitoriale del padre contro cui Codici si batte da sempre, anche attraverso le nostre campagne e la petizione per chiedere di rendere noti i dati statistici sugli affidamenti dei minori, tra cui le percentuali di collocamento (prevalente) presso la madre in regime di affido condiviso oppure presso il padre.
Per avere un quadro della situazione in merito, firmate la nostra petizione al link sottostante:
http://codici.org/home/petizioni/affidamenti-dei-minori-codici-si-rendano-pubblici-i-dati-statistici.html
Rimaniamo inoltre a disposizione per le vostre segnalazioni ai seguenti link:
http://codici.org/voglio-papa.html
http://codici.org/le-rubriche/legalita/codici-campagna-voglio-papa-la-via-europea-alla-giustizia-dei-padri.html
http://codici.org/component/k2/codici-denuncia-la-distorsione-delle-consulenze-tecniche-in-tema-di-separazione-dei-genitori-ed-affidamento-dei-figli-e-i-suggerimenti-degli-studi-legali-il-consiglio-superiore-della-magistratura-intervenga.html
Dott.ssa Carla Pillitu,
Ufficio Stampa CODICI
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