di Annamaria Villafrate – La Cassazione con la sentenza n. 7748/2020 (sotto allegata) chiarisce che il danno morale sofferto dal prossimo congiunto di una persona lesa in modo non lieve a causa di un sinistro stradale, può essere provato a mezzo presunzioni. Presunzioni tra le quali assume un rilievo primario proprio il rapporto di parentela stretta tra i congiunti e la vittima. Errato parlare per i congiunti di un danno riflesso. Trattasi infatti di un danno diretto e in quanto tale non si può chiedere una prova più rigorosa del danno patito chiedendo loro di dimostrare uno “sconvolgimento delle abitudini di vita.” Sinistro stradale e danni del terzo trasportato e dei congiuntiMancato riconoscimento del danno non patrimonialePer provare il danno dei congiunti bastano le presunzioniSinis…

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