Tre casi, tre storie che dimostrano il trattamento riservato ai consumatori, bersagliati da richieste di pagamento, spesso paradossali, che non tengono minimamente conto del periodo particolare e delicato dovuto all’emergenza Coronavirus, in un momento storico in cui la prudenza consiglierebbe di evitare richieste di pagamenti quantomeno incaute.
Arrivano dalla Campania, dove l’associazione Codici è impegnata per fornire tutela e assistenza.
Il saldo di un vecchio debito
La prima vicenda vede protagonista il titolare di un negozio di ottica dell’area Vesuviana. “Il commerciante – spiega l’avvocato Giuseppe Ambrosio, Segretario di Codici Campania – è stato costretto a chiudere momentaneamente l’attività in seguito alle disposizioni per il Coronavirus. Quindi nessuna entrata e, per il momento, nemmeno aiuti dallo Stato”. Di fronte ad una situazione del genere ci si aspetterebbe una tregua per scadenze e pagamenti. Ed invece, dopo mesi di silenzio, il professionista che segue il commerciante si vede contattato per la richiesta di saldare un debito di anni addietro da Banca Ifis. “Una richiesta direi intempestiva, se pensiamo che riguarda una pendenza vecchissima, ed anche inopportuna: l’improvvida ‘telefonista’ di Banca Ifis, di fronte alle mie rimostranze per la loro squallida insensibilità, si è permessa di obiettarmi che ci sono gli aiuti di Stato: come se gli aiuti, se e quando arriveranno, non servissero a sopravvivere”, commenta l’avvocato.
La sospensione del mutuo
Il secondo caso, invece, si è verificato a Napoli. Una libera professionista ha chiesto a Banca Ubi la sospensione del pagamento delle rate del mutuo, perché non sta lavorando per via della situazione contingente. Presenta la domanda, la banca risponde e richiede altri moduli, poi nel frattempo un altro ufficio le contesta il mancato pagamento della rata di marzo. “La mano destra non sa quello che fa la sinistra – dice l’avvocato Giuseppe Ambrosio – per ora forse siamo riusciti ad arginare le richieste, ma per la sospensione siamo alla terza richiesta di moduli, voglio sperare sia sufficiente. Beato chi crede agli annunci televisivi e che sia tutto semplice come sembra agli sprovveduti”.
Aspettando lo sblocco
Quando non vengono negati, i soldi arrivano in ritardo. È quanto successo ad un negoziante. Siamo a San Giuseppe Vesuviano e questa volta l’istituto di credito protagonista è Bper Banca. “Il negoziante – dichiara il Segretario di Codici Campania – ha subito un pignoramento a causa dell’iniziativa di un fornitore. Il contenzioso, però, si è risolto ed a gennaio il creditore alla banca ha comunicato la rinuncia al pignoramento. Ma Bper non ha subito reso disponibili le somme del cliente e, dopo aver bloccato i soldi per due mesi, soltanto ora, dopo aver ricevuta la notifica del nostro atto di citazione, ha dato l’ok per l’accesso ai suoi risparmi”. In questo caso l’associazione ha segnalato l’illegittimo comportamento di Bper all’organo di vigilanza di Banca d’Italia.
Storie che dimostrano gli ostacoli posti di fronte ai consumatori anche in questo momento così difficile. Codici ha attivato un servizio speciale di assistenza proprio per affrontare problematiche legate all’emergenza Coronavirus. È possibile chiedere aiuto scrivendo a segreteria.sportello@codici.org.
Codici in aiuto dei consumatori
Tra le tematiche trattate dall’associazione ci sono: problemi con rimborsi o cancellazioni di voli, crociere e gite scolastiche; sanzioni per divieto di uscire di casa (se si ha una causa di giustificazione, l’ammenda non deve essere pagata e va impugnata per evitare che diventi definitiva); aumenti ingiustificati sulle bollette di acqua, luce e gas; rincari su bollette telefoniche o abbonamenti a giornali e riviste online dopo aver attivato promozioni speciali; disagi con telefono o internet a causa delle reti intasate; problemi con acquisti online (per esempio con i tempi di consegna); rispetto delle scadenze fiscali; rimborso delle rette di asili nido e mense scolastiche; corretta applicazione delle agevolazioni del Governo; rimborsi degli abbonamenti a palestre, piscine, centri sportivi e culturali; problemi con la richiesta di recesso e rimborso di abbonamenti a pay tv dopo la cancellazione di eventi inseriti nei pacchetti promossi; termini progetti finanziamenti agevolati; riduzione del fatturato; problemi con il pagamento degli affitti; provvidenze per lavoratori.