Il 24 marzo il Consiglio dei Ministri ha deliberato il provvedimento adottato con il Decreto Legge del 25 marzo 2020, in vigore dal 26 marzo, e ha stabilito le sanzioni e i reati contestabili a privati cittadini, datori di lavoro o esercenti pubbliche attività in caso di violazione delle restrizioni in atto per l’emergenza Covid-19.
L’Associazione CODICI Lombardia, per tramite del proprio ufficio legale, nella persona dell’avvocato Cinzia Catrini, operativo anche in questo periodo di emergenza, ha deciso di preparare un serie di domande campione a cui dare una risposta il più esauriente possibile dal punto di vista penale e amministrativo, nonostante la situazione e la casistica siano in continua evoluzione e ciascuna di
queste necessiti di una valutazione specifica e individuale. Si precisa che il presente comunicato non è da intendersi quale parere giuridico; l’intenzione è quella di fornire un quadro della normativa
emergenziale emanata ed illustrare le conseguenze penali e amministrative che in astratto potrebbero configurarsi correlate all’inosservanza delle misure anticontagio adottate, con riferimento alle persone fisiche cittadini e ai datori di lavoro le cui attività non siano state sospese.
In questa prima parte si analizzano i provvedimenti fino ad ora adottati sia a livello regionale della Lombardia sia a livello nazionale; con una serie di situazioni ipotetiche si è cercato di fare chiarezza
nel mare magnum legislativo.
A seguito dell’emanazione di numerosi provvedimenti nazionali e regionali, vorrei sapere quali sono le misure di contenimento al momento in vigore?
Fino al 3 aprile 2020, come previsto dal DL n. 19/2020, sono confermate le misure di contenimento disposte a norma dei DPCM 8 e 9 marzo, nonché dell’Ordinanza del Ministero della Salute del 20
marzo e, in quanto maggiormente restrittive, le previsioni dell’Ordinanza n.515 di Regione Lombardia:
– è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico;
– è vietata la mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena, ovvero risultati positivi al virus;
– è vietato ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e uscita dal territorio ed all’interno di esso;
– anche le persone affette da infezione respiratoria e febbre maggiore a 37,5° sono obbligate a rimanere presso la propria residenza o abitazione e a limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;
– è vietato l’accesso ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici;
– è vietata ogni forma di attività ludica o ricreativa all’aperto;
– è vietato praticare attività motoria SE NON nei pressi della propria abitazione, da soli e, comunque, mantenendo la distanza di almeno 1 m da ogni altra persona;
– è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza, nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente
li precedono o seguono. Viene altresì soppressa la previsione di potere rientrare al proprio domicilio o residenza;
– nel caso di uscita con l’animale domestico per le sue necessità, la persona è obbligata a rimanere nelle immediate vicinanze della residenza e comunque a una distanza non superiore a 200 m, con
l’obbligo di documentazione agli organi di controllo del luogo di residenza o di domicilio.
Inoltre il DPCM del 22 marzo ha vietato fino al 3 aprile a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasposto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per motivi di assoluta urgenza.
In quali casi posso lasciare la mia abitazione?
Si devono evitare gli spostamenti dalla propria abitazione a meno che tali spostamenti non siano determinati da giustificati motivi e, in particolare: per comprovate esigenze lavorative; per situazioni
di necessità (per spostamenti all’interno del proprio Comune, ad esempio per andare a fare la spesa o per portare a passeggio il cane); in caso di assoluta urgenza (per spostamenti al di fuori del proprio
Comune); per motivi di salute.
Come devo giustificare il motivo del mio spostamento dall’abitazione o dal mio Comune?
Premesso che deve sussistere uno dei motivi previsti dai provvedimenti in vigore, altrimenti la regola è restare a casa, è necessario portare con sé un’autocertificazione (o, se si è impossibilitati a stamparla, la si può compilare insieme alla Forze dell’Ordine che eventualmente effettuino un controllo nei nostri confronti e chiedano il motivo dello spostamento). L’autocertificazione da compilare a partire dal 26 marzo 2020 è reperibile sul sito internet della Regione Lombardia o altri siti Ufficiali.
Devo fare la spesa, posso recarmi in uno qualsiasi dei negozi o supermercati aperti? Se sì, anche se si trovano in un Comune diverso da quello in cui abito? Cosa devo portare con me in caso di controllo da parte delle Forze dell’Ordine?
E’ possibile recarsi a fare la spesa ma non in un qualunque negozio o supermercato, né in un Comune diverso da quello in cui si è residenti. Si deve fare la spesa nel posto più vicino a casa e nel più breve
tempo possibile. Qualora ci si recasse con l’auto in un altro Comune e si fosse sottoposti a un controllo da parte delle Forze dell’Ordine, in tale situazione è applicabile la sanzione pecuniaria da
400 a 3.000 euro, aumentata fino a un terzo in base all’art.4 del DL 19/2020, in quanto la violazione della misura contenitiva avviene con un veicolo. Fare la spesa rientra tra i motivi di necessità che
permettono di lasciare la propria abitazione, ma è comunque richiesto portare con sé un’autocertificazione reperibile sul sito internet della Regione Lombardia o su un qualsiasi sito
ufficiale, oppure la si può compilare al momento del controllo con l’Autorità che ci ha fermato.
Ho una visita medica programmata da tempo e non mi è stata annullata in quanto urgente. Posso recarmi in auto in ospedale? Se sì, cosa devo portare con me in caso di controllo da parte delle autorità?
Se proprio non è possibile rinviare la visita medica ed è dimostrabile la necessità di esservi sottoposto (ad esempio mostrando la certificazione medica), lo spostamento è consentito in quanto determinato
da motivi di salute, uno tra quelli previsti dai regolamenti in vigore. Si dovrà portare con sé un’autocertificazione da mostrare nel caso di controllo o, se impossibilitati a stamparla, la si potrà compilare con le Forze dell’Ordine.
Qualora si avesse necessità di ulteriori indicazioni o il caso specifico non fosse stato ancora analizzato, è possibile richiedere assistenza all’Associazione Codici, scrivendo a segreteria.sportello@codici.org.