20 Marzo 2020. A 5 giorni di distanza del teorico termine del blocco totale giunge un’ulteriore stretta del Governo sulle attività che, fino a ieri, potevano svolgersi. Ecco un riassunto del provvedimento:

1. I supermercati restano aperti nel fine settimana

I centri commerciali, i supermercati e i negozi che vendono alimentari rimangono aperti anche il sabato e la domenica. Le limitazioni chieste da alcuni governatori non sono state accolte dal governo nella convinzione che la chiusura in alcuni giorni avrebbe aumentato la presenza in quelli di apertura. Rimane la regola di entrare uno per volta a seconda della metratura dei negozi e di mantenere la distanza sia all’interno, sia mentre si è in fila fuori. E la raccomandazione di usare guanti e mascherine.

2. Uffici pubblici e privati

Gli uffici pubblici rimangono aperti. Per gli uffici privati resta la limitazione di dover dimostrare di non poter esercitare l’attività in smart working, ma questo lascia comunque libertà di movimento ai dipendenti. Alcuni uffici pubblici hanno comunque deciso autonomamente di non consentire l’accesso al pubblico, come l’Agenzia delle Entrate-Riscossione che ha chiuso gli sportelli e sospeso i pagamenti, dalla rottamazione alle nuove cartelle fino al 25 marzo, data di scadenza del primo decreto di chiusura

3. I parchi: Limiti alle passeggiate, tempo e distanza

L’ordinanza emessa dal governo vieta l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici. La disposizione serve a impedire alle persone di passeggiare e soprattutto di stare troppo tempo fuori di casa. Per questo anche le passeggiate con il cane potranno essere effettuate in prossimità della propria abitazione e per un tempo limitato. Le aree verdi senza recinzione saranno vigilate dalle forze dell’ordine oppure dai soldati per impedire a chiunque di entrare.

4. Sport all’aperto quasi vietato

Nuove limitazioni per lo sport all’aperto, compreso fare jogging. Secondo l’ordinanza «non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto». La decisione del governo «consente di svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona». E dunque non sarà possibile andare sulle piste ciclabili o comunque in giro per città e paesi a fare una corsa.

5. Bar e autogrill

Si è deciso di «chiudere gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali; restano aperti quelli siti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro».

6. Le seconde case

L’ordinanza mira a impedire che le persone possano trasferirsi, in particolare nel fine settimana o durante le festività. E infatti «nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza». Dunque nessun trasferimento dal venerdì al lunedì. E negli altri giorni soltanto per motivi gravi di lavoro o familiari

7. Posti di blocco nelle strade

Per ordine del Viminale sono stati intensificati i posti di blocco e i pattugliamenti per i quali potranno essere impiegati anche i militari per controllare la regolarità dei moduli di autocertificazione di chi si sposta. I cittadini dovranno consegnare il modulo già compilato e se non lo hanno a disposizione, compilare quello che verrà fornito da chi li ha fermati. Dovranno poi consegnarlo in modo che anche successivamente si potranno effettuare riscontri su quanto hanno dichiarato.

Di admin

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