Da luglio, dicono, potremo conoscere i nostri consumi.

Non sarà più necessario cercare di capire bollette incomprensibili, oppure leggere contatori illeggibili e forse anche illegali, d’ora in poi se ne occuperà il grande fratello che saprà tutto di noi.

Siamo un popolo di pigri e viziati: formalizziamo contratti di luce e gas al telefono, senza neppure sapere quanto consumiamo e leggiamo stupidamente al telefono le nostre bollette a chi ce lo chiede; controfirmiamo polizze assicurative senza leggerne una parola e cestiniamo le modifiche unilaterali delle banche.

Perché quindi perdere tempo con le bollette?

Pensiamo ingenuamente che tutto vada bene e che nessuno ci freghi e cosi, per i consumi domestici, proprio chi ci vende luce e gas saprà tutto di noi: quando ci facciamo una doccia o quanti giorni andiamo con gli amici in montagna, se siamo dei buoni pagatori e il nostro IBAN.

Tra un anno, quando entreremo tutti nel mercato libero, abbandonando il mercato tutelato – e la quasi totalità degli utenti non ha capito di cosa si tratta – ci avranno “profilati” talmente bene che sarà impossibile evitare le fregature.

Quando finiranno le telefonate asfissianti sarà il momento.

Siccome il mercato di luce e gas è dell’offerta, e mai della domanda, e siccome i dati sono oro bisogna conoscere i polli e cosa c’è meglio di un smart meter e di una piattaforma, che si basa sui dati dei distributori, sempre verticalmente integrati con i venditori.

Per cominciare bisogna avere uno smart phone e un’identità digitale, il primo non si nega ormai a nessuno mentre la seconda non è così intuitiva: ho impiegato un paio d’ore per capire come funziona, in un delirio di sms e password, ma alla fine ho avuto la soddisfazione di verificare i consumi di una delle tre utenze a me intestate, per le altre due, dice il sistema, non ci sono i dati.

Se non c’è il contatore di ultima generazione, del quale bisogna capire ancora se è legale o meno, non si riesce a controllare un bel niente. E per il gas non sarà possibile per anni.

La nuova piattaforma è stata predisposta da Acquirente Unico, una società pubblica che garantisce la fornitura di energia elettrica ai clienti del mercato tutelato.

Per decine di milioni di utenti non conoscere il proprio consumo sarà un pericoloso salto nel buio quando dovranno scegliere ma, piuttosto che dedicarsi all’elettronica, sarebbe meglio che capissero le bollette e leggessero i contatori.

Comunque, tanto per capire come finirà questa farsa, in base ai dati Arera del 2017, Enel, attraverso Servizio Elettrico Nazionale, vendeva l’86,5% dell’energia destinata al mercato tutelato e, attraverso edistribuzione, la distribuiva nella stessa percentuale di utenti domestici.

Siccome sulla quasi totalità totalità dei nuovi contatori leggiamo il logo Enel, saremo tutti più liberi di verificare quanta energia elettrica ci misurerà, e ci venderà Enel.

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Di admin

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