“I crocieristi si sono ritrovati con un itinerario ben diverso rispetto a quello originale – dichiara Stefano Gallotta, responsabile del settore Vacanze di Codici – i due giorni di scalo a L’Avana sono stati sostituiti con un giorno di navigazione e una tappa a Key West alternata con Costa Maya in Messico. Una vacanza differente rispetto a quella prenotata e per questo abbiamo deciso di avviare un’azione collettiva popolare per chiedere la restituzione del 50% del prezzo speso per la crociera”.
Sul sito www.codici.org è disponibile il mandato (scarica qui) per aderire all’iniziativa promossa dall’Associazione per tutelare i crocieristi coinvolti da questo cambio di programma poco gradito, per usare un eufemismo. Non solo. La vicenda finirà anche all’attenzione dell’Antitrust.
“Faremo una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – annuncia il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – perché la linea adottata da Msc è inaccettabile. Altre compagnie, come la Royal Caribbean, stanno offrendo ai clienti un rimborso del 50%, accompagnato da uno sconto del 50% su un’eventuale nuova crociera. Msc, che tra l’altro opera nei Caraibi con una delle sue navi meno moderne, si è limitata invece a concedere un credito a bordo di 400 dollari a cabina, assolutamente inadeguato rispetto all’accaduto. Non è così che si tutelano i consumatori, per questo abbiamo deciso di avviare un’azione collettiva popolare per aiutarli a richiedere la riduzione del prezzo pagato per una vacanza in cui vedranno Cuba solo in cartolina”.
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