La Giornata mondiale senza tabacco, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, viene celebrata in tutto il mondo ogni anno il 31 maggio, dal 1987.
L’obiettivo è richiamare l’attenzione sull’epidemia da tabacco e sulle morti prevenibili e le malattie da esso determinate e stimolare i Governi a intraprendere iniziative più decise finalizzate a contrastare il tabagismo e ad informare sui danni dell’uso del tabacco.
L’edizione 2019 è dedicata al tema “Tabacco e salute dei polmoni” e si pone come obiettivo quello di aumentare la consapevolezza sull’impatto negativo che il tabacco ha sulla salute dei polmoni delle persone, dal cancro alle malattie respiratorie croniche.
Alcuni dati
A livello mondiale, l’OMS stima che il consumo di tabacco uccida ogni anno quasi 6 milioni di persone e la cifra potrebbe aumentare enormemente, raggiungendo gli 8 milioni entro il 2030 in assenza di provvedimenti volti a invertire questa preoccupante tendenza.
In Italia, secondo il Rapporto 2018 sulla prevenzione e controllo del tabagismo sono attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno, con oltre il 25% di questi decessi compreso tra i 35 ed i 65 anni di età.
Inoltre, la mortalità e l’incidenza del carcinoma polmonare sono in aumento tra le donne, per le quali questa patologia ha superato il tumore allo stomaco, divenendo la terza causa di morte per neoplasia, dopo il tumore al seno e al colon-retto.
All’iniziativa viene dato ampio spazio sul sito del Ministero della Salute, in cui sono elencate anche le azioni del dicastero.
“Secondo l’approccio intersettoriale proprio di ‘Guadagnare salute’ – si legge nel sito del Ministero della Salute – il Piano Nazionale della Prevenzione impostato sull’attenzione al principio dell’equità, impegna tutte le Regioni italiane ad attivare interventi di promozione della salute con approccio trasversale ai determinanti, per ciclo di vita e setting (scuole, ambienti di lavoro, comunità locali, servizio sanitario) per conseguire, tra gli altri, gli obiettivi della riduzione del 10% della prevalenza dei fumatori, dell’aumento del 5% del rispetto dei divieti, dell’aumento del 30% del consiglio di smettere da parte degli operatori sanitari”.
L’Italia ha introdotto dal gennaio 2016 alcune disposizioni, fortemente sostenute dal Ministero della Salute, che prevedono:
- divieto di vendita ai minori dei prodotti dei prodotti del tabacco di nuova generazione
- divieto di fumo in autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza
- divieto di fumo nelle pertinenze esterne degli ospedali e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pediatrici, nonché nelle pertinenze esterne dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia
- inasprimento delle sanzioni per la vendita e somministrazione di prodotti del tabacco, sigarette elettroniche e prodotti di nuova generazione ai minori
- verifica dei distributori automatici, al fine di assicurare il corretto rilevamento dell’età dell’acquirente
- entrata in vigore del sistema europeo di tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti del tabacco previsto dalla Direttiva 40/2014/UE (TPD) e dal Regolamento di esecuzione (UE) 2018/574.
Le strategie e le misure adottate hanno consentito il raggiungimento di importanti risultati:
- le vendite dei prodotti del tabacco sono diminuite negli ultimi tre anni del 4,1%
- in particolare le vendite di sigarette, sempre negli ultimi tre anni, sono diminuite dell’8,7%
- le chiamate al telefono verde contro il fumo sono quadruplicate dopo l’introduzione del numero verde sui pacchetti
- sono stati attivati 37 programmi nei Piani regionali della prevenzione nei setting Scuola, Lavoro, Comunità e Sanità.
Questo ha portato anche ad un miglioramento della posizione dell’Italia nella classifica internazionale sulle politiche di controllo del tabagismo.
Fonte: CODICI: Una giornata senza tabacco, per la salute
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