Trascorrere le proprie vacanze senza produrre impatti sull’ambiente sta diventando sempre più un’esigenza per la scelta della meta da parte dei turisti.
Tra i fattori che possono incidere di più abbiamo le modalità di spostamento.
Dal primo rapporto condotto da Isnart-Unioncamere e Legambiente “Cicloturismo e cicloturisti in Italia”, presentato durante il Bikesummit 2019 a Roma, emerge che dal 2013 al 2018 i cicloturisti sono aumentati del 41%. Questo dato è molto importante in quanto il turismo in bici è in grado di generare un valore economico pari a 7,6 miliardi di euro l’anno.
In questo modo gli effetti benefici sono sia sull’ambiente, in quanto vengono ridotte notevolmente le emissioni in atmosfera, ma anche sulla salute umana, prevenendo i rischi di malattie legate alla sedentarietà.
In Italia i turisti che scelgono di percorrere il loro itinerario in bicicletta sono circa 1,85 milioni, coloro che la utilizzano direttamente sul posto (noleggiandola o portandola con sé) sono circa 4,18 milioni, che aggiunti ai 700.000 ciclisti urbani portano a un totale di circa 6,73 milioni di persone che scelgono di muoversi in maniera sostenibile.
Nonostante la crescita esponenziale del cicloturismo, il rapporto giudica ancora insufficiente l’intera rete organizzativa rispetto al resto d’Europa; in Italia sono stimate 440 bici ogni 1000 abitanti mentre in altri Paesi, come Germania o Paesi Bassi il rapporto è 1 a 1.
Le Regioni italiane in cui si concentrano principalmente le partenze legate al cicloturismo sono Campania, Lombardia e Lazio, mentre le principali aree di destinazione per il soggiorno sono Trentino, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana.
Anche se siamo ancora indietro rispetto al resto d’Europa, tali dati incoraggiano al raggiungimento di un turismo sempre più sostenibile, in quanto il Governo ha stanziato 361,78 milioni di euro per la nascita del Sistema Nazionale delle ciclovie turistiche.
Trascorrere le proprie vacanze senza produrre impatti sull’ambiente sta diventando sempre più un’esigenza per la scelta della meta da parte dei turisti.
Tra i fattori che possono incidere di più abbiamo le modalità di spostamento.
Dal primo rapporto condotto da Isnart-Unioncamere e Legambiente “Cicloturismo e cicloturisti in Italia”, presentato durante il Bikesummit 2019 a Roma, emerge che dal 2013 al 2018 i cicloturisti sono aumentati del 41%. Questo dato è molto importante in quanto il turismo in bici è in grado di generare un valore economico pari a 7,6 miliardi di euro l’anno.
In questo modo gli effetti benefici sono sia sull’ambiente, in quanto vengono ridotte notevolmente le emissioni in atmosfera, ma anche sulla salute umana, prevenendo i rischi di malattie legate alla sedentarietà.
In Italia i turisti che scelgono di percorrere il loro itinerario in bicicletta sono circa 1,85 milioni, coloro che la utilizzano direttamente sul posto (noleggiandola o portandola con sé) sono circa 4,18 milioni, che aggiunti ai 700.000 ciclisti urbani portano a un totale di circa 6,73 milioni di persone che scelgono di muoversi in maniera sostenibile.
Nonostante la crescita esponenziale del cicloturismo, il rapporto giudica ancora insufficiente l’intera rete organizzativa rispetto al resto d’Europa; in Italia sono stimate 440 bici ogni 1000 abitanti mentre in altri Paesi, come Germania o Paesi Bassi il rapporto è 1 a 1.
Le Regioni italiane in cui si concentrano principalmente le partenze legate al cicloturismo sono Campania, Lombardia e Lazio, mentre le principali aree di destinazione per il soggiorno sono Trentino, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana.
Anche se siamo ancora indietro rispetto al resto d’Europa, tali dati incoraggiano al raggiungimento di un turismo sempre più sostenibile, in quanto il Governo ha stanziato 361,78 milioni di euro per la nascita del Sistema Nazionale delle ciclovie turistiche.
Fonte: CODICI: Mobilità e ambiente, boom cicloturismo in Italia
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