Famosi o meno, l’importante è che tutti i risparmiatori ottengano giustizia.
Questo è il giudizio dell’Associazione Codici in merito agli ultimi sviluppi dell’inchiesta sui diamanti da investimento, che ha portato al sequestro preventivo di 700 milioni di euro da parte della Guardia di Finanza nei confronti di cinque banche e due società, ovvero Banco Bpm, Banca Aletti, Intesa Sanpaolo, Mps, Unicredit, Dpi e Idb. Il tutto accompagnato dal clamore mediatico per la presenza di nomi eccellenti tra i clienti colpiti, su tutti quello di Vasco Rossi.
“Ora che si sono riaccesi i riflettori su questa vicenda – dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – ci auguriamo che l’inchiesta proceda in maniera ancora più spedita. Parliamo di fatti avvenuti tra il 2012 ed il 2016, periodo durante il quale due società, la Idb e la Dpi, secondo l’accusa avrebbero venduto, attraverso l’intermediazione di sportelli bancari, diamanti da investimento ad un valore ben al di sopra di quello reale. Il risultato è che tanti risparmiatori si ritrovano oggi con dei preziosi che non valgono praticamente nulla”.
Come se non bastasse, il mese scorso il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della Idb. Una sentenza che ha dato il via ad una corsa contro il tempo che si avvia alle battute finali.
“I risparmiatori che hanno lasciato i diamanti in deposito alla Idb – spiega l’Avvocato di Codici Marcello Padovani – devono presentare un’istanza di restituzione ex articolo 87 della legge fallimentare per chiedere al curatore fallimentare la restituzione dei preziosi. Non c’è tempo da perdere. La domanda può essere inviata entro il prossimo 8 marzo. Invitiamo quindi i risparmiatori a contattare al più presto l’Associazione Codici, l’unica ad avere una class action pendente al Tribunale di Milano”.
I risparmiatori coinvolti possono contattare l’Associazione Codici al numero telefonico 06.5571996 oppure all’indirizzo email segreteria.sportello@codici.org.
Fonte: CODICI:
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