Scatta l’allarme rosso per una delle eccellenze del Made in Italy. Parliamo dell’olio extravergine d’oliva.
La campagna 2017-2018 sarà ricordata come la peggiore degli ultimi anni, con un crollo della produzione che ha sfiorato il 60%.
Il peggio, però, deve ancora venire. La crisi produttiva è stata infatti accompagnata da un incremento delle importazioni. Il risultato è che sugli scaffali dei supermercati circa il 90% delle bottiglie d’olio extravergine che saranno messe in vendita, escluse quelle con Denominazione di Origine Protetta, conterrà miscele di olio Ue ed extra Ue.
“La tutela per il consumatore è minima – afferma il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – perché sull’etichetta compare la formula magica ‘miscela di oli di oliva’, che vuole dire tutto e niente. Potremmo acquistare un prodotto comunque di qualità, ma l’uso del condizionale è d’obbligo, visto che il risultato finale dipende anche da come vengono miscelate le varie parti e su questo abbiamo poche garanzie. C’è poi un altro aspetto da tenere in considerazione in questo attacco all’extravergine italiano. È il prezzo. Inevitabilmente è più alto rispetto a quello delle bottiglie con miscele di olio Ue ed extra Ue, e la conseguenza è che il 25% della produzione italiana è rimasto invenduto. Stiamo assistendo ad una speculazione, che danneggia consumatori e produttori – conclude il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – bisogna intervenire urgentemente, prima che l’extravergine italiano diventi un lontano ricordo”.
Fonte: CODICI:
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