
Il 1° luglio 2019 morirà definitivamente il mercato tutelato. A gestire l’operazione è l’ARERA (Autorità di regolazione su energia, gas, acqua e rifiuti), organismo che negli ultimi 7 anni si è trasformato, di fatto, in un mostro burocratico ed autoreferenziale con costi elevati e con una grave perdita reputazionale.
Nonostante la sua iperattività regolatoria, l’Italia rimane il mercato più illiquido per energia elettrica e gas (i prezzi sono alle stelle e non solo per l’andamento della materia prima), dove tra l’altro si sono verificati numerosi scandali e innumerevoli truffe con grave danno per i consumatori e le aziende che operano in modo corretto.
L’ignoranza da parte del vasto pubblico sul ruolo di ARERA – i cui termini e limiti sono noti solo alla ristretta cerchia degli addetti ai lavori – comporta il rischio che eventuali decisioni controverse siano attribuite ai Governi pro tempore e alle maggioranze politiche che li sostengono.
Adesso in ballo c’è il passaggio integrale di 22 milioni di consumatori dell’energia e 18 milioni del gas al libero mercato, entro il 1° luglio 2019. Ebbene, i due pilastri che avrebbero dovuto tutelare e guidare il consumatore in questo passaggio, ovvero il Portale Offerte e la Tutela Simile, si sono rivelati un flop terribile. A questo punto, c’è il forte rischio che milioni di utenti si arrabbino con il Governo in carica.
Ma vediamo nel dettaglio il perché di questo flop.
Portale Offerte
“Sarà che non essendo ingegneri riusciamo a pensare ed agire più facilmente fuori dagli schemi – afferma Luigi Gabriele di Codici, mi meraviglio che ci sia stata una commissione di colleghi che ha seguito lo sviluppo del Portale Offerte e non si è accorta di alcune gravi anomalie. Rispetto il lavoro degli altri, ma obiettivamente il Portale Offerte, lanciato senza nemmeno venire indicizzato, infatti i più lo ignorano, ci fa pronosticare la brutta ed inutile fine della Tutela Simile”.
Soldi buttati al vento? Vedremo.
Nel frattempo abbiamo chiesto ad una esperta, Marine Cornelis, di tutela del consumatore in Europa nel settore Energy di darci il suo parere.
Ecco il primo report:
1) Manca la possibilità di comparare le offerte elettricità + gas;
2) Dove sono le offerte “Green”?
3) Nessuna informazione sul bonus o sulle misure per la tutela dei consumatori;
4) Non ci sono informazioni sulla qualità del servizio cliente e/o risoluzione delle controversie;
5) Trasparenza estremamente scarsa.
A nostra ulteriore verifica, segue ciò:
1) Manca la totale comparabilità con il prezzo di tutela che è la cosa più importante ed il parametro di riferimento;
2) Ci sono numerosi bug che sarebbe stato meglio testare e risolvere prima;
3) Emergono offerte di fornitori improbabili e che non sarebbero in grado di gestire nemmeno dieci utenti.
Tutela Simile
La famosa Tutela Simile, l’idea del Collegio Arera uscente era quella di “allenare” gli italiani alla liberalizzazione dell’energia e del gas, messa in atto da AU è costata mediamente ad ogni operatore 400.000€ tra software e personale impiegati per implementare i sistemi (ovviamente ribaltati sui consumatori). Su 7 milioni di contratti disponibili, solo 20.319 (lo 0,28%) sono stati realmente attivati (di cui solo un operatore, cioè A2A Energia ne ha conclusi 14.000).
In sostanza, se facciamo una media spannometrica, ad ogni operatore attivare 1 solo contratto è costato 530€, se poi escludiamo quelli di A2A, attivare ogni contratto è costato addirittura 6000€.
Ecco risultati:
A questo punto, viste le richieste e segnalazioni che ci pervengono dai consumatori, i quali brancolano letteralmente nel buio, Codici non poteva rimanere a guardare ed ha deciso di sostenere attivamente il consumatore organizzando, di concerto con altre Associazioni, un gruppo di acquisto energia e gas.
Dal questionario che Codici ha somministrato ai consumatori emerge chiaramente che: il 76% non sa cosa sia la Tutela Simile, il 69% non ha idea di cosa sia il Trova Offerte dell’Autorità, l’84% ritiene che non sarà affatto facile scegliere un fornitore con il passaggio al mercato libero. Per il 52% sarà difficoltoso attuare questa scelta a causa della poca trasparenza e chiarezza delle informazioni, per il 38% a causa delle troppe offerte ed operatori tra cui scegliere. Questo già ci dà una fotografia della confusione che regna sovrana, ma ancor più sconcertante è il dato sull’affidabilità percepita delle informazioni fornite; il livello più alto di fiducia del consumatore è attribuito alle Associazioni dei Consumatori (4,1 punti su 5), seguito dall’Autorità per l’energia (con 3,4 punti su 5), a seguire i fornitori di energia.
Questi numeri mostrano e dimostrano come gli strumenti messi in campo dall’Autorità non abbiano in alcun modo chiarito od orientato il consumatore nella propria scelta di un nuovo fornitore di energia del mercato libero. Pertanto la palla torna in mano alle Associazioni dei Consumatori che, ad esempio nel caso di Codici, offre una soluzione tangibile accompagnando e tutelando il consumatore, oltre che con un risparmio in bolletta, attraverso una trasparente ed accurata selezione dei fornitori di energia e gas in modo semplice ed intuitivo, modalità venuta meno per l’Arera.
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Dott.ssa Carla Pillitu,
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