Come è noto, negli ultimi mesi, gli azionisti della Popolare di Bari hanno visto svalutare le proprie azioni ed oggi risulta oltremodo difficile, se non impossibile, venderle.
Il fatto che non si trovi una controparte disponibile ad acquistare tali azioni fa presumere anche che il valore attuale sia ancora radicalmente superiore di quello reale.
Per questo motivo e per la mancanza di serie proposte di risarcimento da parte della banca, CODICI, Associazione Nazionale a tutela dei Consumatori, ha deciso di avviare tutte le azioni legali necessarie per far ottenere ai propri associati il risarcimento del danno subito.
Risulta che migliaia di investitori in tutta Italia siano stati convinti dai responsabili di banca ad investire i risparmi di una vita, in azioni della Banca Popolare di Bari: oggi questo investimento è del tutto immobilizzato e non vi è certezza sul valore di queste azioni. Molte persone si trovano in grave difficoltà economica per l’impossibilità di recuperare queste somme.
Come spesso accade, la Banca, facendo leva sulla mancata comprensione da parte del cliente di quello che era l’oggetto dell’investimento, aveva rassicurato la persona sulla natura sicura delle azioni, e aveva sottoposto alla firma della malcapitata un questionario MIFID, che descrive le competenze finanziare elevatissime, con la conoscenza e padronanza di strumenti finanziari complessi. Tale questionario, del tutto irrealistico, risultava necessario per permettere al cliente la sottoscrizione di un prodotto d’investimento altamente complesso e rischio.
Le azioni della Popolare di Bari, infatti, erano azioni non quotate su mercati regolamentati, il prezzo delle azioni era stabilito in assemblea degli azionisti, quindi unilateralmente dalla stessa banca, e la Banca Popolare di Bari ha sempre collocato i titoli ai suoi clienti in conflitto d’interessi, essendo allo stesso tempo colei che emette il prodotto e colei che lo colloca.
In particolare, in un prospetto informativo del 2014, la stessa Banca affermava che il prezzo delle azioni era determinato senza avvalersi di “esperti indipendenti”, e quindi a proprio piacimento, e che il prezzo delle azioni era “disallineato rispetto … alle banche popolari quotate su mercati regolamentati”: vale a dire che il prezzo delle azioni non è mai stato realistico!
Ma come poteva il consumatore prendere atto di queste informazioni in un prospetto informativo di ben 411 pagine?
Per fare luce sui temi dell’educazione finanziaria, noi di CODICI abbiamo aperto la rubrica “La Finanza in Tasca” proprio per fornire al consumatore/contribuente una conoscenza di questo settore, basandoci su informazioni chiare e semplici, alla portata di tutti.
Fonte: CODICI: CODICI avvia le azioni legali contro la Banca Popolare di Bari
Powered by WPeMatico