Separazione: quando i padri vengono esclusi dalla vita del figlio

La sindrome di alienazione parentale può colpire i minori coinvolti

Al momento della separazione in famiglia cambiano tutti gli equilibri e spesso, all’allontanamento di uno dei due genitori dall’abitazione, corrisponde un’esclusione dalla vita quotidiana dei figli.
Se tre matrimoni su dieci in Italia finiscono con una separazione, la problematica della gestione del rapporto genitori-figli, dopo l’allontanamento dalla casa dove prima si condivideva la vita familiare, diventa una problematica importante da gestire.
Ciò che bisognerebbe evitare è, in primo luogo, far ricadere tutte le colpe su uno dei due coniugi che non deve essere “alienato”, dopo la separazione e, dunque, dopo l’allontanamento dal tetto coniugale.
“La situazione dei padri separati e dell’affidamento dei bambini è una vera e propria emergenza sociale – afferma il Segretario nazionale di CODICI, l’Avv. Ivano Giacomelli – per questo abbiamo aperto già tre anni fa uno sportello ad hoc per tutti coloro che si trovano in difficoltà. La campagna “Voglio papà!” – prosegue Giacomelli – è stata pensata proprio a difesa dei genitori vittime della giustizia italiana. Ricordiamo che, nonostante in Italia esista la legge sull’affido condiviso e, in caso di separazione, quindi il figlio debba essere affidato congiuntamente, risulta essere un falso condiviso il fatto che i figli vengano affidati in pari misura al padre e alla madre. Un elemento che, come confermano i dati del Tribunale di Roma e della Corte d’Appello, è scandaloso: i figli che dovrebbero essere in affido condiviso, effettivamente vengono assegnati alla madre per il 97,2% dei casi – ha concluso Il Segretario Nazionale di CODICI.
Spesso ad essere escluso è dunque il padre, dal momento che in Italia nella maggior parte delle separazioni i figli rimangono a vivere nella stessa abitazione con la madre. I figli di genitori separati che vivono con il papà sono meno del 2% del totale. La maggioranza delle famiglie monogenitoriali in Italia, infatti, è composta dalla madre e uno o più figli. In questa situazione può subentrare l’alienazione genitoriale cioè l’ “indottrinamento” del figlio, da parte di un genitore a pregiudizio dell’altro, e l’adesione acritica (e inconsapevole) del figlio alla posizione del genitore alienante.
Ne consegue che, oltre alla sofferenza psicologica, il padre si trovi ad affrontare le maggiori difficoltà per i costi della separazione e perchè devono lasciare la casa a disposizione dell’ex moglie. Il nuovo affitto, unito all’assegno di mantenimento, rende la condizione di molti insostenibile.
Per alcuni la situazione diviene drammatica, perché se non si è in grado di pagare un affitto o di tornare ad abitare con i genitori, l’unica soluzione è la macchina o la strada. Secondo la Caritas sono 150mila i padri che oggi in Italia vivono in totale indigenza.

CODICI, preso atto della gravità del fenomeno, ha deciso di offrire i suoi consulenti per l’assistenza legale e psicologica nei casi in cui si sospetta la sindrome. L’obiettivo è quello di promuovere il principio di bi-genitorialità e di riequilibrare il rapporto e il benessere dei componenti della famiglia.
Tutti i genitori, che vivono questa situazione potranno rivolgersi allo sportello di “Voglio papà”; per chiedere ed ottenere assistenza su tutto il territorio nazionale, potete rivolgervi al nostro sportello legale al numero 065571996, inviare una mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org



Fonte: CODICI: Separazione: quando i padri vengono esclusi dalla vita del figlio

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