Proliferano i casi di prezzi gonfiati dei diamanti da investimento proposti dalle banche ai loro clienti. A farne le spese è il cliente che vede disperdere così i suoi risparmi.
CODICI informa i Consumatori di aver rilanciato la Class Action. Coloro che sono rimasti coinvolti nei casi in cui Istituti bancari o di credito invitavano all’acquisto di questa tipologia di prodotti ad un prezzo totalmente sconveniente possono pertanto ancora aderire all’azione.
I prezzi di vendita liberamente determinati dai professionisti erano in realtà superiori, e di molto, rispetto al costo di acquisto della pietra e ai benchmark internazionali di riferimento (IDEX e Rapoport).
Continuano a pervenire casi di persone che hanno investito sui diamanti, ritrovandosi ad aver acquistato questi beni d’investimento pensando di fare un affare, e invece si sono ritrovati con un pugno di mosche, dal momento che il prezzo del diamante aveva un valore ben diverso da quello proposto dalla Banca.
Lo scandalo dei diamanti venduti in modo ingannevole ai risparmiatori vede ampliarsi la platea delle vittime anche nella nostra provincia romana. L’Antitrust tempo addietro ha inoltre accertato che gli istituti di credito che operavano con queste società, inducevano i risparmiatori a diversificare i propri investimenti acquistando diamanti come bene rifugio.
Il ruolo degli istituti bancari ha facilitato l’acquisto da parte dei consumatori che, seguendo quanto suggeriva il personale bancario, hanno ritenuto credibili le informazioni proposte dalle due società di investimento. Il consumatore, fidandosi e affidandosi ai consigli della propria banca, ha acquistato senza accertarsi ulteriormente.
Sia le due società, Intemarket Diamond Business (IDB) e Diamond Private Investment (DPI), che gli istituti bancari, hanno violato ogni norma a tutela del consumatore, traendolo in inganno, omettendo informazioni fondamentali e proponendo prezzi di vendita superiori al prezzo di mercato.
Codici per tali ragioni rilancia la class action, affinché tutti i risparmiatori che, fidandosi, hanno investito in queste società, possano essere risarciti.
Tutti i consumatori potranno scrivere all’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org.
oppure chiamare al numero 06.5571996.
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