Le sanzioni di cui sopra, stabilite sempre da Agcom, prevedono un esborso di circa 1,1 milioni di euro ad operatore ed anche su queste si deciderà in via definitiva soltanto nell’udienza di merito. Come riportato da CorCom, ora la “partita” legale si giocherà soprattutto sui rimborsi, che potrebbero essere di importo molto superiore rispetto alle sanzioni.
Proprio per questo il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza) ha optato per la sospensione “in via cautelare”. Queste le motivazioni espresse:
“ritenuto a tal riguardo che il carattere – allo stato – indeterminato della somma da corrispondere agli utenti, per effetto dello storno (nella prima fattura emessa con cadenza mensile) dei predetti importi, appare in grado di incidere sugli equilibri finanziario-contabili della azienda; tenuto conto, altresì, della dedotta difficoltà per la medesima società di ripetere dai clienti le somme eventualmente corrisposte”
Ma il TAR tutela gli interessi dei cittadini o delle aziende? In secondo luogo, si ha premura per gli “equilibri finanziario-contabili delle aziende” e mai per quelli delle famiglie italiane che si vedono cambiare unilateralmente i contratti commerciali senza nemmeno potersi ribellare, dato che gli operatori sono pochi e fanno cartello applicando le stesse condizioni contrattuali. “Si smetta di continuare a considerare i consumatori come un bancomat per le aziende” – afferma il Segretario Nazionale di CODICI, l’Avv. Ivano Giacomelli. “CODICI impugnerà la sentenza del TAR Lazio”, continua.
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Fonte: CODICI: Rimborsi telefonia. Sospensione cautelare del TAR LAZIO
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