Incontro finalizzato ad un confronto costruttivo sulle proposte del M5S sul programma in tema di banche e tutela del risparmio alla luce delle prossime consultazioni elettorali.
Durante l’incontro sono emersi numerosi punti di convergenza. I punti presentati dal movimento sono fondamentalmente 5 e riguardano: la separazione bancaria, la banca pubblica degli investimenti, la riforma della vigilanza, la riforma dell’usura e dell’anatocismo e i sistemi di pagamento condiviso.
L’associazione CODICI ha apprezzato positivamente la proposta in tema di separazione bancaria che prevede la netta separazione tra banche commerciali e banche d’affari. Tale divisione dovrà essere supportata da adeguate politiche monetarie che potranno mettere in protezione il Paese da vicende speculative come la recente crisi economica.
E’ condivisibile la riforma della vigilanza, prevedendo l’accorpamento delle competenze attualmente divise tra Banca d’Italia e Consob che devono fattivamente impedire il compiersi dei danni ai risparmiatori ex ante, mentre ad oggi l’intervento sostanzialmente si attua solamente ex post. CODICI ha sottolineato come sia necessaria una vera revisione sui meccanismi di nomina della governance di questi enti. Manca sempre un rappresentante che tuteli i consumatori e una vera terzietà dei soggetti scelti.
Vi è condivisione sulla proposta del Movimento 5 Stelle di intervenire sul calcolo del tasso soglia di usura oggi farraginoso e poco trasparente con un criterio di riferimento alla media del tasso applicato dalle banche europee e l’introduzione di un tasso globale unico che assorba tutti i costi del finanziamento.
Viene apprezzato l’impegno del M5S sul sistema di pagamenti condiviso gratuito per tutti gli utenti, che al contempo tuteli la privacy e permetta una reale lotta all’evasione fiscale affiancando gli attuali strumenti privati e fondato sulle nuove tecnologie e sul codice fiscale. Un particolare apprezzamento è stato espresso sul tema della digitalizzazione dei cittadini come settore particolarmente promettente per la crescita economica e che interessa l’emancipazione degli “unbanked” .
Sulla legge anti speculazione l’associazione ha suggerito di non puntare solo su Pene più severe che non servono a estirpare il fenomeno, ma puntare sull’efficacia preventiva della vigilanza e prevenzione. Forme di prevenzione che attengono ad una reale indipendenza dei collegi dei sindaci che spesso si trovano all’interno delle imprese e sono letteralmente dei dipendenti delle stesse. Trasparenza e indipendenza degli incarichi appaiono percorsi ineludibili per ridare moralità al sistema.
Riserve sono state espresse sulla proposta di una banca pubblica degli investimenti, facendo notare che già in passato sono stati registrati dei fallimenti di tali proposte.
A margine dell’incontro l’Associazione ha evidenziato come, in tema di risparmio, la situazione e la normativa esistente a livello generale e nazionale:
1. Non permette ai piccoli azionisti/risparmiatori di conoscere la situazione effettiva contabile di una banca o di un’azienda quotata se non a consuntivo e cioè in occasione delle comunicazioni ufficiali dei bilanci semestrali e annuali. Ciò non permette al risparmiatore di conoscere prima di effettuare l’investimento, i dati minimi ed effettivi per poter decidere con più contezza come procedere. Circostanza resa ancor più grave dall’introduzione del bail-in (norma che coinvolge anche i depositi in conto corrente superiori a 100.000,00 euro), senza distinguere tra figura del risparmiatore e figura dell’investitore.
2. La separazione della proprietà dal possesso di titoli azionari e obbligazionari, non permette al risparmiatore di utilizzare il proprio titolo al meglio, ma lo costringe a seguire canali precostituiti, che in caso di illiquidità reiterata dei titoli stessi, significa semplicemente esproprio del risparmio stesso.
3. A tutt’ora nessuna istituzione preposta alla tutela del risparmio, né partito politico, si è accorto di tali evidenti storture legislative e quindi si è prodotta la situazione di sfiducia diffusa in ogni tipo di collocazione mobiliare del risparmio, con collegato crollo delle quotazioni, oggi sostenute solo dal diretto o indiretto intervento “non convenzionale” della banca centrale.
4. I due enti preposti al controllo, ossia Banca d’Italia e Consob si sono dimostrati storicamente incapaci di esercitare una vigilanza idonea ad impedire il compiersi dei danni ai risparmiatori, ma sono intervenuti solo a danno già consumato.
5. Nonostante le continue richieste delle nostre Associazioni presso le istituzioni pubbliche, sia a livello nazionale che regionale, non si è avviata alcuna campagna formativa/informativa intesa a creare un inizio di educazione finanziaria “indipendente” presso il grande pubblico ed anche il Comitato per l’Educazione Finanziaria istituito presso il MEF ancora non ha dato il via alle suddette attività.
In queste condizioni legislative ed in mancanza di collaborazione delle istituzioni pubbliche locali e nazionali, la tutela efficace del risparmio, in via preventiva, è praticamente impossibile. Per tali ragioni riteniamo di esprimere un apprezzamento sul programma proposto dal M5S.
Fonte: CODICI: Codici incontra il M5S: confronto su politiche economiche e tutela dei consumatori
Powered by WPeMatico