Codici da anni si impegna ad aiutare tutti i papà separati che subiscono quotidianamente piccoli grandi soprusi da parte dei tribunali.
Non possiamo dunque che gioire davanti ad una bella iniziativa come quella pensata dal vescovo di Albano, monsignor Marcello Semeraro, che venerdì 13 gennaio inaugurerà la casa di accoglienza “Monsignor Dante Bernini”: una struttura realizzata dalla diocesi di Albano in una sede sul litorale di Tor San Lorenzo (Ardea), destinata ad ospitare padri separati in difficoltà. L’iniziativa rientra nel progetto “Per essere ancora papà”, attuato grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica destinati ad attività caritative.
La casa “Monsignor Dante Bernini” sarà gestita dalla Caritas diocesana attraverso la onlus Associazione per la Promozione della Solidarietà. Come spiegato in una nota, la struttura accoglierà padri rimasti senza una abitazione in seguito alla separazione o al divorzio: una nuova e sempre più pressante forma di povertà che la diocesi di Albano sta affrontando sul proprio territorio. Il giorno dell’inaugurazione saranno presenti il direttore della Caritas diocesana don Gabriele D’Annibale ed un gruppo di rappresentanti dell’Associazione Padri Separati. La casa verrà successivamente abitata a partire dal giorno 15.
Quello promosso da mon. Semeraro è un gesto concreto diretto a chi ne ha davvero bisogno, che non può e non deve ridursi ad essere la più classica delle “gocce nel mare”. Da una parte, per fortuna, sono sempre di più le realtà locali che provano ad aiutare i padri in difficoltà, dall’altra lo Stato sembra non essere capace di ascoltare il loro disagio. Codici infatti raccoglie ogni giorno tantissime testimonianze di padri letteralmente abbandonati a se stessi: costretti a subire provvedimenti superficiali relativi all’affido o al mantenimento, che li portano ad allontanarsi dai propri figli e che talvolta possono addirittura gettarli in difficoltà economiche insormontabili.
Codici combatte ogni giorno per fare si che ci si limiti a rispettare la legge e a garantire reale equità di trattamento tra padre e madre. Da questo punto i dati Istat sono davvero sconfortanti: ad oggi infatti si stima che i padri separati che vivono con i propri figli siano meno del 2% del totale. Numeri che fanno pensare a tutto tranne che ad un trattamento paritario da parte dei giudici. Per questo la nostra associazione continua a chiedere fermamente la diffusione pubblica dei dati relativi all’affidamento dei minori: perché conoscere la realtà è un primo passo necessario se si ha intenzione di cambiarla. In meglio.
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http://codici.org/home/petizioni/affidamenti-dei-minori-codici-si-rendano-pubblici-i-dati-statistici.html
Fonte: CODICI:
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