Codici esprime una dura critica verso l’emendamento alla legge finanziaria proposta dai soliti ignoti dell’Agenzia delle Entrate/Governo, soggetto alle pressioni governanti di agenzia delle riscossioni, ex Equitalia, con il quale si è tentato di cambiare la prescrizione delle cartelle esattoriali ed altri atti di Equitalia notificati fino al 31 dicembre 2017, che sarebbero passati così da 5 a 10 anni, per resuscitare la generalità delle cartelle estinte o prescritte.
Sarebbe stato un ingiustificabile colpo di mano che si sarebbe abbattuto sul cittadino già pesantemente vessato da una politica di recupero crediti vessatoria e abnorme.
La stessa Cassazione si è più volte pronunciata contro una tale estensione della prescrizione che determinerebbe una profonda incertezza del diritto ma soprattutto una ulteriore ed inutile vessazione nei confronti di un cittadino già esausto.
Questo Governo, che ha brillato per una totale assenza di politiche a tutela del consumatore avrebbe voluto rottamare i crediti deteriorati a danno dei cittadini, garantendo un buon affare alle società del settore.
Codici chiede a tutti i parlamentari di porre un argine contro l’assurda persecuzione dell’onesto cittadino, perché solo questi saranno colpiti.
Gli evasori continuano a farla franca e i loro crediti sono stati accantonati come inesigibili, con buona pace delle proclamazioni di guerra all’evasione.
Pertanto Codici fa un appello ai parlamentari chiedendo di vigilare contro eventuali tentativi e tentazioni dell’ultima ora di infilare questa norma in qualche provvedimento di fine anno.
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