Gestione del fondo antiracket e usura: quale trasparenza nella loro gestione?
CODICI chiederà una audizione parlamentale sul tema

 

In una società in cui cresce la povertà delle famiglie e dove il rischio della criminalità e dell’usura sono elevati e considerando che la crescita del fenomeno aumenta esponenzialmente, la misura dell’emergenza è evidente.

Alla luce della vertiginosa crescita della piaga dell’usura in Italia che coinvolge il 12% delle famiglie italiane, si tratta di ben 3 milioni di famiglie, che vedendosi chiuso l’accesso al credito dal sistema bancario intraprendono altre vie.

Il capitale prestato si aggirerebbe sui 37,25 miliardi di euro. A questo dato va aggiunto un interesse medio sui prestiti del 10% al mese, ossia del 120% annuo (anche se è noto che generalmente i tassi sono ben più elevati), per un capitale restituito che aggiunge altri 44,7 miliardi di interesse ai 37,25 prestati, per un totale di 81,95 miliardi di euro. 

Alla luce di questi dati, Codici Associazione riconosciuta a tutti gli effetti come Associazione Antiusura, chiede maggiore trasparenza sul Fondo di solidarietà per le vittime del racket e dell’usura, si rende necessario conoscere i beneficiari e in che maniera i fondi vengano assegnati. Chiediamo inoltre di sapere, attraverso un’audizione parlamentare, come sono stati usati i fondi antiusura e del PON sicurezza (Programma Operativo Nazionale) che con una dotazione finanziaria di 1.158 MLN di euro, nasceva con l’obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza di alcune Regioni del Sud e di contribuire al rafforzamento della rete dell’antiusura, in realtà è stata una mera iniziativa di facciata e uno spreco di denaro pubblico.

Sull’operato del Comitato di solidarietà vittime dell’estorsione e dell’usura è necessario che venga assicurata massima trasparenza per evitare che vi siano dei conflitti di interessi dato che il Comitato è composto da rappresentanti del Governo, dell’economia e delle stesse associazioni antiracket.

Codici tempo addietro ha presentato ricorso al TAR per i fondi PON sicurezza per capire le modalità di assegnazione. Inoltre Codici ha chiesto di conoscere le modalità attraverso le quali i componenti del Comitato antiracket fossero scelti e quali fossero le modalità di rotazione previste per legge. 

In entrambi i casi l’Associazione non ha ricevuto risposta.

Pertanto per i motivi succitati Codici chiederà un’audizione sul tema alla Presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi.

 

In una società in cui cresce la povertà delle famiglie e dove il rischio della criminalità e dell’usura sono elevati e considerando che la crescita del fenomeno aumenta esponenzialmente, la misura dell’emergenza è evidente.

Alla luce della vertiginosa crescita della piaga dell’usura in Italia che coinvolge il 12% delle famiglie italiane, si tratta di ben 3 milioni di famiglie, che vedendosi chiuso l’accesso al credito dal sistema bancario intraprendono altre vie.

Il capitale prestato si aggirerebbe sui 37,25 miliardi di euro. A questo dato va aggiunto un interesse medio sui prestiti del 10% al mese, ossia del 120% annuo (anche se è noto che generalmente i tassi sono ben più elevati), per un capitale restituito che aggiunge altri 44,7 miliardi di interesse ai 37,25 prestati, per un totale di 81,95 miliardi di euro. 

Alla luce di questi dati, Codici Associazione riconosciuta a tutti gli effetti come Associazione Antiusura, chiede maggiore trasparenza sul Fondo di solidarietà per le vittime del racket e dell’usura, si rende necessario conoscere i beneficiari e in che maniera i fondi vengano assegnati. Chiediamo inoltre di sapere, attraverso un’audizione parlamentare, come sono stati usati i fondi antiusura e del PON sicurezza (Programma Operativo Nazionale) che con una dotazione finanziaria di 1.158 MLN di euro, nasceva con l’obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza di alcune Regioni del Sud e di contribuire al rafforzamento della rete dell’antiusura, in realtà è stata una mera iniziativa di facciata e uno spreco di denaro pubblico.

Sull’operato del Comitato di solidarietà vittime dell’estorsione e dell’usura è necessario che venga assicurata massima trasparenza per evitare che vi siano dei conflitti di interessi dato che il Comitato è composto da rappresentanti del Governo, dell’economia e delle stesse associazioni antiracket.

Codici tempo addietro ha presentato ricorso al TAR per i fondi PON sicurezza per capire le modalità di assegnazione. Inoltre Codici ha chiesto di conoscere le modalità attraverso le quali i componenti del Comitato antiracket fossero scelti e quali fossero le modalità di rotazione previste per legge.

In entrambi i casi l’Associazione non ha ricevuto risposta.

Pertanto per i motivi succitati Codici chiederà un’audizione sul tema alla Presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi.



Fonte: CODICI: Gestione del fondo antiracket e usura: quale trasparenza nella loro gestione?

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