In merito alla vicenda del minore allontanato dalla famiglia e prelevato il giorno degli esami di terza media, riportiamo la nota integrale del Sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli e la relativa replica del Segretario Nazionale di Codici, Ivano GIacomelli.
NOTA DEL SINDACO ALESSANDRO GHINELLI
“Continuare a speculare sulla vicenda del minore allontanato dal padre non fa onore ad una Associazione come la vostra, volta, come si legge nello Statuto alla “tutela degli interessi e dei diritti del cittadino consumatore e utente, con particolare riferimento a coloro che si trovano in condizioni di debolezza o svantaggiate, in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari …”. I fari che qualcuno ha voluto accendere su questo giovane, e che abbiamo tentato invano di spengere, restano purtroppo puntati su di lui, anche in conseguenza della scorretta informazione e delle insinuazioni, tutte infondate e nei confronti delle quali siamo pronti a prendere provvedimenti, da voi pubblicate sul caso. Siamo noi, ad essere indignati ed esterrafatti: l’Amministrazione di Arezzo, nello specifico il Servizio Sociale e la Polizia Municipale, hanno agito nell’unico modo in cui era possibile agire, nel pieno rispetto della dignità e della riservatezza del minore e in osservanza di una disposizione del Tribunale dei Minori. Le ragioni che hanno determinato l’allontanamento del ragazzo non sono dovute affatto a motivazioni di tipo economico, ma al rifiuto da parte della famiglia stessa di accettare qualsiasi progetto che garantisse da una parte il superamento delle proprie evidenti criticità, e dall’altra la tutela, la sicurezza ed il decoro dei figli. Da rimarcare al proposito, l’allontanamento volontario, si spera, dal simulacro di casa che la famiglia gli aveva riservato, del fratello maggiore, che ha fatto perdere le proprie tracce già da tempo. Tutte le soluzioni prospettate, di tipo economico, abitativo e di supporto genitoriale, sono state respinte, compresa la possibilità di un’accoglienza che avrebbe garantito la non separazione del padre dai figli. Per quanto attiene le modalità con le quali la Polizia Municipale ha eseguito l’ordinanza del Tribunale, si ricorda che quella adottata era l’unica possibile per l’accompagnamento del minore in un contesto abitativo dignitoso, pulito, adeguato, con l’attenzione massima per la sua incolumità. L’intervento all’interno della scuola è stato pertanto rispettoso sia del ragazzo che delle prove di esame, ed è avvenuto prestando la massima attenzione a che il medesimo non fosse visto dai compagni e da qualunque altra persona, onde evitare ulteriori difficoltà ed imbarazzi. Lo stesso è stato accompagnato in maniera anonima, su un auto senza insegne, e a seguito di tutte le precauzioni preventivamente pianificate, nei modi e nei tempi, anche con l’Istituto scolastico.
Adesso riteniamo che sia opportuno, consono alla situazione e necessario, spengere quei fari. E’ indegno fare politica sulla pelle di questo giovane, è inaccettabile fare propaganda su queste famiglie disgraziate. Sarebbe utile, questo sì, lavorare per poterli aiutare, invece di attaccare le amministrazioni che compiono il loro dovere.
Per privacy, discrezione e vera tutela del giovane, non tutte le condizioni critiche che stanno a monte della vicenda possono essere rese note. Mi è necessario ricordare a codesta Associazione che sempre l’amministrazione sta dalla parte del più debole. Date le circostanze, mi chiedo se anche voi siete sulla stessa linea”.
REPLICA DEL SEGRETARIO NAZIONALE CODICI, IVANO GIACOMELLI
La risposta del Sindaco di Arezzo da adito a maggior dubbi di quanto tempi di dipanare. Una difesa d’ufficio che non convince per nulla, anzi ci conferma due fatti storici:
la prima circostanza èil motivo del provvedimento restrittivo del Tribunale. Tale decisione trova base nel presunto rifiuto “ da parte della famiglia stessa di accettare qualsiasi progetto che garantisse il superamento delle proprie evidenti criticità” con proposte di tipo economico, abitativo e di supporto genitoriale . Quindi al fondo della decisione vi è lo stato di povertà e di indigenza economica della famiglia ( sempre che poi sia vera la circostanza del rifiuto ed eventualmente le motivazioni di tale rifiuto ).
La seconda circostanza attiene al luogo , e cioè il prelievo forzoso è avvenuto a scuola durante gli esami di terza media.
Da queste circostanze traiamo due considerazioni: la prima che al fondo vi è una questione di povertà e il fallimento dei servizi sociali che evidentemente non sono riusciti a proporre soluzioni accettabili anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal padre.
Sempre le dichiarazioni rilasciate dal padre in costanza degli avvenimenti, parlano di modalità di prelievo del bambino alquanto difformi da quelle che la difesa d’ufficio del Sindaco cerca di accreditare. Bloccare le uscite di scuola, prelevare il minore , caricarlo su un auto e trasferirlo in un luogo protetto con il padre che dichiara che avrebbe comunque collaborato per evitare un shock al figlio e che invece il tutto è stato fatto senza troppe riserve , getta una luce inquietante sul comportamento posto in essere e sulla levata di scudi a difesa di questi operatori.
Ultima chiosa: che fine ha fatto il consigliere Rossi che per primo ha denunciato l’accaduto. Il suo strano silenzio è dovuto al tardivo convincimento di aver sbagliato nella narrazione dei fatti o dall’essere un pavido che teme le ritorsioni dell’amministrazione essendo un consigliere di maggioranza ? Anche questo silenzio è significativo di un clima che sempre meno convince l’associazione sulla correttezza dei comportamenti tenuti.
Per approfondire la vicenda vedi:
http://www.spazioconsumatori.tv/comunicati-stampa/famiglia/item/2451-arezzo-perche-e-giusto-tenere-accesi-i-riflettori-sulla-vicenda-del-bambino-prelevato-da-scuola-e-allontanato-dalla-sua-famiglia.html
http://www.spazioconsumatori.tv/comunicati-stampa/famiglia/item/2445-bambino-prelevato-nella-scuola-media-di-arezzo-dopo-la-sconcertante-replica-della-dr-ssa-laura-bini-quale-presidente-dell-ordine-degli-assistenti-sociali-codici-annuncia-querela-per-diffamazione.html
http://www.spazioconsumatori.tv/comunicati-stampa/famiglia/item/2412-assistenti-sociali-ancora-figli-allontanati-dal-genitore-per-indigenza-economica.html
Powered by WPeMatico