A giugno 2017 in lieve crescita la dinamica annua della raccolta da clientela delle banche in Italia. Quali le motivazioni?

Secondo le prime stime del SI-ABI a giugno 2017 la raccolta da clientela del totale delle banche in Italia è aumentata.

Essa è rappresentata dai depositi a clientela residente (depositi in c/c, depositi con durata prestabilita al netto di quelli connessi con operazioni di cessioni di crediti, depositi rimborsabili con preavviso e pct) e dalle obbligazioni (al netto di quelle riacquistate da banche) e, secondo le stime del SI-ABI, è aumentata di circa 6 miliardi su base annua, manifestando una variazione annua pari a +0,4% (-0,1% il mese precedente).

Più in particolare, la raccolta bancaria da clientela residente è risultata pari a 1.708,3 miliardi di euro; prima dell’inizio della crisi – a fine 2007 – l’ammontare della raccolta bancaria si ragguagliava a circa 1.549 miliardi di euro (+159,3 miliardi dalla fine del 2007 ad oggi).

L’osservazione delle diverse componenti mostra la netta divaricazione tra le fonti a breve e quelle a medio e lungo termine. I depositi da clientela residente (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine, dei depositi con durata prestabilita connessi con operazioni di cessioni di crediti) hanno registrato a giugno 2017 una variazione tendenziale pari a +4,3%, segnando un aumento in valore assoluto su base annua di circa 58 miliardi di euro.

 

 

Immagine 1 – Dati Raccolta Bancaria da Clientela in Italia.

Fonte: ABI, Associazione Bancaria Italiana.

Gli incrementi più sostenuti si registrano in Lombardia (+5,8%), in Trentino Alto Adige (+5,7%), in Veneto (+5,2%), in Piemonte (+4,9%), in Friuli Venezia Giulia (+4,7%), in Toscana (+4,1%), in Emilia Romagna (+3,9%), nel Lazio (+2,8%) e +2,6% in Liguria.

Al contrario, i valori più contenuti si riscontrano in Calabria (-0,2%), +1% in Valle d’Aosta e +1,4% nel Molise e nelle Marche.

 

 

Immagine 2 – Dati sui depositi bancari delle famiglie consumatrici. 

Fonte: ABI, Associazione Bancaria Italiana.

Diverse le motivazioni che spingono i risparmiatori ad investire su queste formule. Tra le principali dobbiamo menzionare l’indice di fiducia. A giugno 2017, l’indice di fiducia dei consumatori è peggiorato, passando da -15,7 a -16,3 (-12,3 dodici mesi prima).

Quale formula scegliere dunque a breve termine? I tassi conto deposito sono tra i più vantaggiosi. www.contofacto.it

Cos’è un conto di deposito? E’ un deposito di denaro remunerato: un vero e proprio “salvadanaio” a rischio zero e rendimento assicurato, la cui crescita è controllabile anche da smartphone, che non necessita di alcuna gestione periodica. 

 

 

Immagine 3 – Dati Italia: tassi d’interesse per gli investitori.

Fonte: ABI – Associazione Bancaria Italiana

 

Un’altra variabile è il vincolo. Questo fattore è individuabile attraverso l’analisi dei conti depositi che sono a disposizione del risparmiatore:

 

  • Conto Deposito Libero: è un deposito a risparmio libero che permette al cliente di avere accesso in qualsiasi momento alla somma versata. E’ limitato nelle funzionalità rispetto a un conto tradizionale, infatti permette solo operazioni di versamento e prelievo.
  • Conto Deposito Vincolato: il cliente che decide di utilizzare questa tipologia deve essere sicuro di non aver bisogno della somma depositata per l’intera durata del vincolo pattuito con la banca. Offre rendimenti più elevati rispetto al conto deposito libero. In caso di ritiro anticipato, la Società emittente richiede il pagamento di penali oppure non conteggia gli interessi maturati fino a quel momento.

 

 Infine, per i conti deposito attualmente vige una tassazione del 26%, introdotta dall’ultimo Governo Renzi: fino alla primavera del 2014, infatti, la tassazione legale era al 20%.

 



Fonte: CODICI: A giugno 2017 in lieve crescita la dinamica annua della raccolta da clientela delle banche in Italia. Quali le motivazioni?

Powered by WPeMatico

Di admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *