Spesso per cause gravi e giustificate, come abusi sessuali, maltrattamenti o condizioni di vita inadatte, vengono allontanati dalle famiglie.
Troppo spesso, però, le motivazioni dell’allontanamento appaiono immotivate e inspiegabili.
Si moltiplicano denunce e critiche contro assistenti sociali, psicologi e magistrati.
Si fa labile il confine tra professione e abuso di potere: interventi frettolosi, perizie non fondate su basi scientifiche ma su impressioni, anche superficiali e azioni basate su segnalazioni anonime.
Si parla di “bambini rubati dalla giustizia” e negli ultimi dieci anni il loro numero è aumentato del 29,3%.
Quello che più sconvolge è soprattutto la superficialità delle relazioni stilate dagli assistenti sociali su cui si basano provvedimenti che, in mancanza di contraddittorio tra le parti, violano tutti i principi del nostro ordinamento.
Tali provvedimenti, giustificati come urgenti, nascondono in realtà decisioni definitive.
Queste relazioni, in cui sono raccattate istanze, illazioni e accuse senza alcuna verifica della loro fondatezza e in mancanza di un contraddittorio tra le parti, diventano la base giuridica di provvedimenti di espropriazione violenta dei figli.
Questo è quanto denunciano i famigliari vittima di queste terribili tragedie.
Da una parte genitori privati dei propri bambini per i motivi più banali, per screzi derivanti da una separazione, per ingerenze esterne, per giudizi sommari.
Dall’altra assistenti sociali interventisti, superficiali ed incompetenti, psicologi poco attenti agli interessi dei più deboli che andrebbero tutelati, ma anche tempi della magistratura lentissimi, dietro cui si nascondono interessi economici che reggono le sorti di milioni di famiglie.
Un business senza cuore in cui gli interessi di pochi forti travolgono e sconvolgono l’esistenza di famiglie deboli e in difficoltà, distruggendo la serenità e l’equilibrio di bambini che vorrebbero soltanto vivere nel calore della propria casa e invece vengono strappati via, inesorabilmente.
Codici resta a disposizione di tutti i cittadini che, trovandosi nella gravità di tali situazioni, vogliano segnalare o denunciare il proprio caso, per riuscire ad ottenere giustizia e verità. Scriveteci a segreteria.sportello@codici.org o contattateci al numero 06.5571996.
Fonte: CODICI:
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