Le penali sui mutui sono delle sanzioni economiche applicate a coloro che decidono di estinguere anticipatamente un mutuo, rimborsando quindi la somma restante in un’unica soluzione e riducendo di conseguenza gli interessi applicati dalla banca. L’ammontare delle penali può variare a seconda del tasso applicato, se fisso o variabile, dell’ammontare del capitale da restituire, e in base alla data in cui è stato stipulato il finanziamento e a quella prevista per la chiusura.
A tal proposito occorre fare un’importante precisazione. Con l’approvazione della legge Bersani (decreto n. 7/2007, convertito successivamente nella legge n. 40/2007) sono state abolite tutte le penali applicate alle richieste di estinzione anticipata dei mutui. Questa regola riguarda i mutui stipulati dopo il 2 febbraio 2007, e comporta inoltre anche l’abolizione di tutte le clausole contrattuali che prevedono dei costi aggiuntivi per le richieste di estinzione anticipata dei mutui.
Penali sui mutui: qual è l’ultima novità?
La legge Bersani ha prodotto anche alcuni effetti sui casi di penali applicate ai mutui stipulati prima del 2007. In questi casi gli importi sono calcolati sulla base delle caratteristiche contrattuali stabilite con la banca e in base alla tipologia di tassi d’interessi applicati. Ma le novità sui mutui non sono finite. Infatti, dallo scorso 7 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge che annulla l’applicazione di qualunque penale ai casi di estinzioni anticipate, accogliendo quindi la Direttiva europea 2014/7 meglio definita “Mortgage Credit Directive”.
L’obiettivo della normativa è quello di rendere più omogenee le condizioni dei contratti di credito per i consumatori europei relativi all’acquisto di beni immobili residenziali, che dovranno essere condivise e diventare operative entro il prossimo 16 marzo. La nuova direttiva europea non produce di fatto nessuna variazione di rilievo per il mercato creditizio italiano, dal momento che già con il Decreto Bersani era stato abolito l’obbligo di pagamento delle penali.
Quali sono gli effetti sul mercato creditizio italiano?
L’unica conseguenza riguarda il livello di trasparenza dei contratti e quindi il rispetto di alcuni vincoli per assicurare una maggiore tutela dei diritti dei risparmiatori. Infatti con la nuova direttiva è stato introdotto l’obbligo per le banche di fornire tutte le indicazioni necessarie per la valutazione dei rischi connessi alla stipula di un mutuo e quindi anche la concessione di un arco di tempo necessario – circa sette giorni – per valutare la convenienza della proposta di mutuo ed eventualmente analizzare anche altre soluzioni.
Oltre a questi provvedimenti, con la nuova direttiva è stato introdotto l’obbligo per le banche applicare anche una metodologia di valutazione del valore degli immobili comune e anche l’attuazione di una politica interna più flessibile e tollerante, che sappia manifestare una maggiore tolleranza verso i clienti in difficoltà e magari in ritardo con le rate di pagamento. Solo in questo modo sarà possibile riattivare il mercato e renderlo più accessibile agli occhi degli investitori, probabilmente ancora provati dalle conseguenze provocate dal lungo periodo di crisi.