Cresce la domanda di prestiti delle famiglie in seguito alla manovra del quantitative easing
Dallo scorso 22 gennaio, data in cui la Banca Centrale Europea ha affermato di voler intraprendere una manovra di quantitative easing, le cose sono cambiate e gli italiani stanno chiedendo molti più prestiti agli istituti bancari. Ma in cosa consiste questa manovra, e in quale modo ha portato vantaggi alle famiglie ed alle banche italiane?
Quando si parla di quantitative easing, o “QE”, ci si riferisce ad un metodo esclusivo relativo alla politica monetaria, in cui la Banca Centrale (in questo caso quella Europea) decide di acquistare un cospicuo numero titoli di Stato, al fine di permettere alle banche di avere a disposizione una maggiore liquidità. A questo proposito, l’annuncio dello scorso 22 gennaio indicava un piano di acquisizione di titoli per una cifra pari a 60 miliardi di euro mensili, fino a settembre del 2016.
Mettendo in atto questo piano, la Banca Centrale Europea non solo ha portato un’importante liquidità nelle casse degli istituti bancari, ma ha comportato anche una sorta di conseguenze positive, e una di queste è certamente il calo dei tassi su prestiti personali e mutui. Questo è accaduto come conseguenza al ribasso dei tassi relativi ai titoli pubblici e ad altre tipologie di obbligazioni possedute da aziende e banche. Unendo questo avvenimento al fatto che gli istituti bancari hanno ottenuto una maggiore liquidità, i prestiti e finanziamenti vengono concessi con più facilità, e le famiglie italiane hanno subito usufruito di questo, e di tutti i benefici scaturiti dal calo dei tassi.
Come dimostrato anche dai sondaggi, si tratta quindi di un periodo ideale per recarsi in banca e aprire una richiesta di finanziamento o per richiedere un calcolo dei tassi prestiti personali sui portali web che permettono questo tipo di operazione. A questo proposito, sono state fatte anche delle valide previsioni che inducono le banche ad aspettarsi un ulteriore incremento di richieste. Perciò, la manovra del quantitative easing ha portato benefici alla maggior parte delle famiglie italiane che possono avvalersi di tassi più bassi, ma anche alle banche stesse. Infatti, queste ultime, pur avendo abbassato i vari tassi, potranno comunque guadagnare relativamente all’evidente quantità di prestiti concessi.
È importante sottolineare anche che, grazie alla manovra avviata dalla Banca Centrale Europea, le famiglie potranno godere anche indirettamente di tutti questi vantaggi. Questo perché non si tratta solo di un ribasso dei tassi sui prestiti personali, ma anche di quelli inerenti ai finanziamenti concessi alle imprese ed alle aziende di grandi e piccole dimensioni. Questo potrebbe far pensare ad un inizio di rinnovamento nell’ambito dell’economia nazionale, e molti italiani cominciano ad essere più fiduciosi a riguardo. Ad ogni modo, il quantitative easing ha i suoi pro ed i suoi contro, proprio come ogni cosa.
Infatti, anche se la manovra ha comportato una notevole riduzione dei tassi sui prestiti, le problematiche incontrate da vari istituti bancari non sono ancora state risolte. Analizzando completamente la situazione, è opportuno sapere che la Banca Centrale Europea, dopo aver attuato il proprio piano relativo al quantitative easing, ha anche controllato le condizioni generali dei più grandi gruppi bancari europei.
I risultati hanno portato alla luce il fatto che le banche italiane hanno richiesto una cifra pari a 3,8 miliardi, al fine di risolvere i problemi interni relativi alle condizioni economiche in Italia. A questo proposito, la Banca Centrale Europea sta cercando di trovare la soluzione ideale, che potrebbe identificarsi in un’eventuale nuova ricapitalizzazione richiesta dalle altre banche presenti in Europa. Indiscrezioni dicono anche che potranno essere ridotte le quote previste a livello nazionale.
Tuttavia, per adesso non ci sono annunci ufficiali e, pertanto, coloro che hanno richiesto un finanziamento o un mutuo, o che hanno intenzione di farlo a breve, potranno avvalersi di una maggiore flessibilità, di una notevole probabilità di approvazione e, conseguentemente, di tassi sui prestiti personali molto ridotti.