Dopo il boom degli anni 2010 e 2011, oltre il 60% dei negozi “Compro Oro”, dove i Cittadini in difficoltà potevano vendere i loro ricordi per “tirare a campare” ancora qualche settimana, oggi sono chiusi.
Questo è quanto emerge dai dati diffusi da Oroitaly, l’organizzazione che riunisce le piccole e medie imprese dell’oreficeria.
La versione ottimistica – afferma Gianni Lepre, segretario di Oroitaly – potrebbe far pensare a un miglioramento della vita dei nostri connazionali che non hanno più necessità di vendere l’oro in casa, invece, secondo Lepre “la versione realistica è che gli italiani hanno dato via il loro tesoretto e si sono impoveriti ulteriormente.
“Tutto questo – aggiunge Generoso De Sieno, orafo e Presidente di Oroitaly – ha portato alla perdita di migliaia di posti di lavoro e alla curva discendente nella traiettoria di forte espansione dei negozi compro oro ad inizio decennio”.
Noi, che tramite il nostro sportello siamo ogni giorno a contatto con situazioni al limite della sopravvivenza, non restiamo stupiti dinnanzi a questa doppia tragedia, sul piano occupazionale e sul piano dell’impoverimento, ma ci chiediamo: quando verranno meno le misure di austerity che stanno drenando sempre più risorse ai Cittadini ed alle Imprese per ripagare un Debito Pubblico che nessuno, tranne l’Unione Europea, sente la necessità di ripianare in modo così pressante e inumano?