La banda ultra larga diventerà presto una realtà anche in Italia. Nei giorni scorsi il Premier Renzi ha firmato il documento strategico che potrebbe finalmente colmare il “digital divide” del nostro Paese, allineando così l’Italia agli standard europei. La possibilità di accedere alla rete e di utilizzare una connessione veloce rappresentano ormai dei requisiti indispensabili e altamente richiesti dal mercato. Per questo tutte le compagnie telefoniche offrono delle tariffe particolarmente vantaggiose che consentono di accedere al web sia da rete fissa sia da rete mobile. Chi fosse interessato, potrà mettere le offerte di adsl presenti sul mercato a confronto, e scegliere la formula più adatta alle proprie esigenze di consumo.
La banda ultra larga: il nuovo abc dell’alfabeto economico
Il Consiglio dei Ministri ha varato pochi giorni fa questo piano d’intervento che prevede di estendere la copertura della banda ultra larga a 100 Mbps (megabyte per secondo) fino al 50% del territorio italiano entro il 2020. L’obiettivo è “reinventare l’abc dell’alfabeto economico” ed avviare così un nuovo dialogo con le istituzioni europee. Trattandosi di un progetto molto complesso e dagli obiettivi molto ambiziosi, il governo italiano ha deciso di procedere gradualmente, stabilendo degli obiettivi intermedi che dovranno progressivamente coprire il 100% della popolazione con i 30 Megabit (ora è solo il 25%) per poi arrivare fino all’85% con i 30 Megabit al 2020 (al 2018 saranno il 75 e il 30%).
La realizzazione dell’intero progetto, richiederà l’impiego di circa 12,4 miliardi di euro, di cui 6,4 stanziati dai fondi pubblici. La parte restante, compresa tra i 4 ed i 6 miliardi, dovrebbe invece arrivare dai privati, ovvero dagli operatori di telefonia, che ovviamente svolgono un ruolo centrale nella realizzazione del progetto, oltre che forti interessi. Per garantire un avanzamento omogeneo, sono stati stanziati per le regioni del Sud Italia dei fondi europei necessari per colmare il “noto divario” che da sempre differenzia la situazione del nord Italia, rispetto a quella del Sud.
La conquista del territorio italiano
Il progetto, che coinvolgerà inizialmente 502 città italiane, si estenderà progressivamente arrivando così a toccare anche quelle zone considerate meno privilegiate. L’aspetto più innovativo del progetto sarà proprio il progressivo abbandono del rame, che lascerà così spazio all’impiego della fibra ottica. Infatti, gran parte dei fondi pubblici saranno destinati all’attuazione di politiche incentivanti per gli operatori di telefonia che dovranno adattare i loro impianti alle nuove esigenze tecnologiche. Garantita la copertura delle principali città italiane entro il 2016, la fibra ottica si estenderà ulteriormente fino a raggiungere una copertura territoriale del 45% entro il 2020.
Lo sforzo economico totale ammonterà intorno agli 8 miliardi di euro. Per le aree considerate “marginali”, che rappresentano il 40% del territorio italiano, si adotterà fino al 2016 un mix di tecnologie, ovvero Adsl e fibra. La fase di transizione dovrebbe di fatto concludersi nel 2020, con un investimento totale di 1,6 miliardi, di cui pubblici 1 miliardo. Le aree considerate rurali, che raccolgono il 15% della popolazione italiana, continueranno invece ad usare esclusivamente Adsl ancora per tutto il 2016, l’arrivo della fibra è infatti previsto per il 2020.