Pur conosciute e note per la loro pericolosit\u00e0 sulla salute della persona, in quanto il problema si pone soprattutto per soggetti allettati o privi di conoscenza e quindi in situazione di spiccata debolezza, si approvano protocolli di buone pratiche cliniche che non si applicano. Da tempo, l’Associazione Codici ha intrapreso questa lunga battaglia di civilt\u00e0 contro l’incuria dei dirigenti ospedalieri, che ignorano il problema perch\u00e9 impuniti sino ad ora. Le piaghe da decubito non sono una patologia, ma una condizione che insorge in pazienti ospedalizzati ai quali non viene data la dovuta assistenza.<\/p>\n
In questo contesto si registrano, purtroppo, storie di malasanit\u00e0. Come quella che vede protagonista la signora Ernesta. Ricoverata il 26 luglio 2012 presso l’ASST Melegnano \u2013 Martesana Ospedale di Melzo ed operata il 31 luglio 2012 per la frattura del collo femorale sinistro. Operazione riuscita, ma assistenza pessima, tanto che la paziente sviluppa gravi ulcere da decubito. Nonostante la palese responsabilit\u00e0, l’ospedale si \u00e8 sistematicamente rifiutato di riconoscerla e soprattutto di dare seguito a quegli interventi migliorativi e risolutivi delle deficienze assistenziali che hanno determinato tanto dolore verso una persona fragile ed inerme.<\/p>\n
Su questo si \u00e8 incentrata la causa avviata dall’Associazione Codici per conto della famiglia della signora Ernesta, deceduta l’11 agosto 2013. Un’azione per fare chiarezza soprattutto sul trattamento assistenziale e le ingiuste sofferenze che hanno afflitto per mesi la donna.<\/p>\n
Il Tribunale di Milano ha nominato i Ctu, che concludono la loro relazione scrivendo: sulla scorta di quanto previsto dalla letteratura di merito per la prevenzione delle LDP e dei parametri appena esposti per punti, si era in presenza di un punteggio di Norton di 15 ma in paziente anziano (92aa) con in anamnesi chiari fattori di rischio intrinseci per sviluppo di LDP quali una ridotta perfusione tessutale periferica (AOCP) in poli-terapia farmacologica per ipertensione arteriosa con ematocrito basso (l’albumina non risulter\u00e0 mai valutata) che avrebbe dovuto orientare i sanitari della ASST Melegnano \u2013 H di Melzo all’utilizzo di presidi idonei alla prevenzione della LDP poich\u00e9 in questi casi l’uso di materassi e\/o presidi dedicati alla prevenzione delle ulcere da pressione \u00e8 necessario.<\/p>\n
“Non \u00e8 stato fatto nulla di tutto questo \u2013 dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli \u2013 chiediamo alla dirigenza dell’Ospedale di Melzo e alla locale direzione sanitaria della ASST Melegnano \u2013 Martesana di fare giustizia, non solo risarcendo i danni morali e fisici subiti dalla signora Ernesta, che per volont\u00e0 dei familiari verranno devoluti in beneficenza, ma di porre in essere attenzione verso i malati deboli come gli anziani. Una assistenza adeguata a chi \u00e8 nelle condizioni di debolezza e che deve essere rispettato e accompagnato nel suo percorso terapeutico. Umanizzazione e professionalit\u00e0 \u2013 sottolinea l’Avvocato Giacomelli \u2013 ora questo chiediamo ai responsabili sanitari e ci aspettiamo che l’invito venga colto”.<\/p>\n
Quello delle piaghe da decubito, come detto, \u00e8 uno dei grandi mali dell’assistenza ospedaliera. Sono anni che l’Associazione Codici si occupa di questi casi, fornendo assistenza alle vittime.<\/p>\n
“Su 38.354 sinistri ospedalieri \u2013 afferma l’Avvocato Giacomelli \u2013 il 78,6% \u00e8 registrato sotto il nome di piaghe da decubito e nel 7,7% dei casi l’ulcera \u00e8 cos\u00ec grave da provocare un’infezione capace di diffondersi nell’organismo e di stroncare la vita del paziente fragile entro un anno dalla dimissione. Purtroppo ci sono tante, troppe strutture ospedaliere che non seguono i protocolli per curare nella maniera corretta le piaghe da decubito \u2013 conclude il Segretario Nazionale di Codici \u2013 continueremo a denunciare questi casi, come quello della signora Ernesta, e ci batteremo affinch\u00e9 venga fatta giustizia, riconoscendo la colpevolezza di chi trasforma il paziente in vittima”.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n
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\nFonte: CODICI: <\/p>\n