“Ormai i giudici prendono provvedimenti standard \u2013 afferma il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli \u2013 lasciano ai genitori la possibilit\u00e0 di modificare la frequentazione dei figli senza per\u00f2 tenere conto che il rapporto non \u00e8 pi\u00f9 equilibrato quando viene definito il padre o la madre affidatario”.<\/p>\n
Dietro quella che viene presentata come una libert\u00e0 di scelta, si nasconde in realt\u00e0 un rapporto di subordinazione che rischia di complicare rapporti gi\u00e0 tesi.<\/p>\n
“Prendiamo il caso di un padre al quale il giudice ha concesso un solo pomeriggio a settimana da trascorrere con il figlio \u2013 dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli \u2013 quel padre sar\u00e0 costretto ad assumere un atteggiamento propositivo, perch\u00e9 sar\u00e0 spinto dalla paura di perdere il poco tempo a disposizione per frequentare il proprio bambino. Magari succede che il figlio la sera deve tornare dalla madre che ne ha ottenuto l’affidamento, quando invece sarebbe meglio per lui, e per gli stessi genitori, che trascorresse anche la sera con il padre, che potrebbe poi accompagnarlo a scuola il mattino successivo. \u00c8 in casi come questi che un giudice non pu\u00f2 limitarsi a prendere provvedimenti standard, che provocano la sudditanza del padre nei confronti della madre affidataria. Ci sono anche casi in cui avviene l’inverso, sono rari, ma sono sbagliati allo stesso modo. \u00c8 giusto dare la possibilit\u00e0 a coppie separate o divorziate di trovare un accordo per seguire i figli \u2013 conclude il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli \u2013 ma questa opportunit\u00e0 deve essere concessa subito, non dopo che il giudice ha emesso la sua sentenza, creando magari situazioni in cui poi \u00e8 difficile, se non impossibile, trovare il giusto equilibrio tra le parti, nell’interesse dei figli”.<\/p><\/div>\n<\/div>\n
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\nFonte: CODICI: Codici: basta provvedimenti standard dei giudici nei casi di separazione<\/a><\/p>\n