{"id":140595,"date":"2018-09-20T03:02:53","date_gmt":"2018-09-20T01:02:53","guid":{"rendered":"http:\/\/consumatori.org\/2018\/09\/20\/3401-cosi-ti-spacchi-i-denti-html\/"},"modified":"2018-09-20T03:02:53","modified_gmt":"2018-09-20T01:02:53","slug":"3401-cosi-ti-spacchi-i-denti-html","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/consumatori.org\/2018\/09\/20\/3401-cosi-ti-spacchi-i-denti-html\/","title":{"rendered":"Cos\u00ec ti spacchi i denti!"},"content":{"rendered":"
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Non si arresta la crescita del debito mondiale. Secondo gli ultimi dati ripresi dall\u2018Institute of International Finance,\u00a0nel primo trimestre 2018 il debito \u00e8 salito di 8 mila miliardi di dollari superando i 247 mila miliardi di dollari, ovvero il 318% del\u00a0Pil mondiale.<\/div>\n<\/div>\n
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Si tratta di un valore 30 mila miliardi di dollari superiore a quelli della fine del\u00a02016.<\/div>\n
Per gli analisti, i livelli raggiunti dal debito<\/strong> sono tali da rendere sempre pi\u00fa grigie le prospettive\u00a0future dell\u2019economia<\/strong>. A questo proposito, lo scorso marzo Bill Gross\u00a0aveva\u00a0dichiarato che \u201cil nostro sistema finanziario ad alto indebitamento \u00e8 come un camion carico di nitroglicerina su una strada dissestata\u201d. Una mossa sbagliata e tutta la faccenda potrebbe saltare in aria.<\/div>\n
Preoccupazioni condivise dal\u00a0Financial Times<\/strong>, secondo cui la politica monetaria globale \u00e8 ora incastrata\u00a0nella\u00a0trappola del debito. Continuare sull\u2019attuale percorso monetario \u00e8 inefficace e pericoloso. Ma qualsiasi inversione comporta grandi rischi\u201d.\u00a0<\/div>\n
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Nitroglicerina? Grandi rischi? Vogliamo esagerare mettendo dentro magari pure l’arcano?<\/div>\n
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Si, quell’arcano che si scorge nel combinato disposto tra redditi insufficienti a far spesa per smaltire quanto prodotto e politiche di reflazione<\/strong>.<\/div>\n
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Quell’arcano che la Fed, cos\u00ec pure le altre Banche Centrali, hanno creduto di poter contrastare con politiche monetarie lasche, generando una massiccia inflazione degli asset finanziari nel tentativo di contrastare una deflazione dei prezzi dei beni.<\/div>\n
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Giust’appunto deflazione che invece avrebbe potuto rifocillare quel potere d’acquisto, buono per fare tutta la spesa necessaria a smaltire la sovraccapacit\u00e0 delle imprese<\/strong> che impalla il mercato<\/strong>.<\/div>\n
Non \u00e8 stato fatto. Mancher\u00e0 il tempo per poterlo fare quando quelle Banche Centrali<\/strong> non avranno pi\u00f9 scuse per continuare a “regalare denaro” che, preso, diventa debito.<\/div>\n
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Debito che coster\u00e0 di pi\u00f9 quando aumenter\u00e0 il costo del denaro da restituire: brrrrrr!<\/div>\n
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Okkio! Quest’aumento gi\u00e0 si scorge: ammonta a circa\u00a0104 miliardi di dollari\u00a0la cifra complessiva che, nell\u2019ultimo anno,\u00a0gli americani hanno pagato tra\u00a0commissoni e interessi sulle carte di credito.<\/div>\n
La cifra comunicata\u00a0dal\u00a0sito web di finanza<\/strong>\u00a0MagnifyMoney, che ha analizzato i dati della Federal Deposit Insurance Corporation fino a marzo 2018,\u00a0mostra un\u00a0aumento dell\u201911% su base annua\u00a0 e del 35% negli ultimi cinque anni.<\/div>\n
Gi\u00e0, non esistono pasti gratis, per nessuno: dieci punti base in pi\u00f9 di Spread<\/strong> tra i rendimenti di Btp e Bund comportano un impatto negativo sul capitale di UniCredit di 137 milioni di euro pre-tasse e di 95 milioni post tasse.<\/div>\n
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