{"id":137866,"date":"2018-02-07T03:01:01","date_gmt":"2018-02-07T01:01:01","guid":{"rendered":"http:\/\/consumatori.org\/2018\/02\/07\/3012-insediato-il-tavolo-regionale-su-sovraindebitamento-e-usura-codici-lazio-l-emblematica-vicenda-dell-assegnazione-dei-fondi-pon-sicurezza-2007-2013-html\/"},"modified":"2018-02-07T03:01:01","modified_gmt":"2018-02-07T01:01:01","slug":"3012-insediato-il-tavolo-regionale-su-sovraindebitamento-e-usura-codici-lazio-l-emblematica-vicenda-dell-assegnazione-dei-fondi-pon-sicurezza-2007-2013-html","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/consumatori.org\/2018\/02\/07\/3012-insediato-il-tavolo-regionale-su-sovraindebitamento-e-usura-codici-lazio-l-emblematica-vicenda-dell-assegnazione-dei-fondi-pon-sicurezza-2007-2013-html\/","title":{"rendered":"Insediato il Tavolo Regionale su Sovraindebitamento e Usura CODICI Lazio"},"content":{"rendered":"
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\"Insediato<\/div>\n
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Breve resoconto dell\u2019emblematica vicenda dell\u2019Assegnazione dei Fondi Pon Sicurezza 2007\/2013<\/p>\n<\/div>\n

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Si \u00e8 insediato il 30 gennaio scorso, alla presenza dell\u2019Assessore Regionale alle Politiche Sociali, Rita Visini, il Tavolo regionale sul Sovraindebitamento e Usura. Molte le problematiche sul tavolo, dalla mancanza di fondi per il supporto delle Associazioni<\/strong> che operano sul territorio, all\u2019assenza delle Istituzioni. L\u2019insediamento \u00e8 stato tanto pi\u00f9 apprezzato quando si \u00e8 auspicato che non rimarr\u00e0 una delle tante iniziative esistenti sulla carta ma non in grado di dare una concreta risposta alle gravissime problematiche esistenti.<\/p>\n

Per l\u2019Associazione CODICI<\/strong> Lazio, ha presenziato l\u2019Avv. Carmine Laurenzano<\/strong>, il quale ha richiamato l\u2019attenzione dell\u2019Assessore e dei colleghi sulla necessit\u00e0 che il Tavolo diventi anche un momento politico e di raccordo delle problematiche regionali con quelle nazionali<\/strong>. E\u2019 stato inevitabile puntare il dito sulle gravi problematiche di tutte le politiche nazionali rivolte alla lotta al racket e all\u2019usura<\/strong>. In particolare l\u2019Avv. Laurenzano, condividendo le esperienze maturate in oltre 15 anni di iniziative antiracket e antiusura per conto dell\u2019Associazione CODICI,<\/strong> ha evidenziato la necessit\u00e0 di rivedere le procedure per l\u2019accesso ai fondi di solidariet\u00e0 delle vittime del racket e dell\u2019usura<\/strong> (di cui alle leggi 108\/96 e 44\/99), del tutto inadeguate per consentire una risposta concreta e soprattutto non in grado di premiare chi denuncia<\/strong>, tanto che il numero delle denunce negli ultimi anni \u00e8 drasticamente calato, mentre il fenomeno \u00e8 in forte espansione e crescita.<\/p>\n

La pressante burocrazia, poi, si accompagna ad una incapacit\u00e0 normativa di cogliere gli effetti della disciplina<\/strong>. Il richiamo espresso al Regolamento D.M. 220\/07, che ha imposto alle Associazioni di tutela di poter essere iscritte nel registro prefettizio della provincia ove hanno la sede principale, con la cancellazione da tutti gli altri registri, ha portato ad un impoverimento dell\u2019esperienza dell\u2019antiracket e antiusura e alla perdita di know-how. Cos\u00ec ancora la miopia nel nascondere la crescita di fenomeni criminosi in Regioni come la Lombardia e il Lazio.<\/p>\n

Emblematica in tutto questa \u00e8 la vicenda con ricorsi amministrativi<\/strong> prima al Tar Palermo e quindi presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia, seguita dall\u2019Avv. Laurenzano di CODICI<\/strong> Lazio.\u00a0In particolare, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia ha accolto nel dicembre 2017 il ricorso cautelare promosso con l\u2019Avv. Manfredi Zammataro dell’Associazione CODICI Sicilia e, ribaltando la pronuncia di rigetto del T.A.R Sicilia, imponendo alla Prefettura di Palermo di reinserire l’Associazione CODICI Sicilia nell’elenco delle Associazioni per la lotta al racket e dell’usura.<\/p>\n

La vicenda aveva preso le mosse la scorsa estate quando l’Associazione CODICI Sicilia<\/strong>, malgrado una poderosa attivit\u00e0 antiracket e antiusura su tutto il territorio siciliano, coordinata e seguita dall\u2019Avv. Manfredi Zammataro, si era vista cancellare dal Registro delle Associazioni per la tutela delle vittime del racket e dell’usura<\/strong>. Secondo la prefettura di Palermo, l’attivit\u00e0 svolta nella sola Provincia di Palermo non era sufficiente per mantenere i requisiti previsti dal decreto ministeriale n. 220\/2007 e successive modifiche. La vicenda giudiziaria, seguita dall\u2019Avv. Laurenzano e dall\u2019Avv. Zammataro di CODICI Lazio e Sicilia, si \u00e8 al momento risolta con la corretta interpretazione dell’art. 3 del d.m. che prevede la possibilit\u00e0 per le associazioni di iscriversi esclusivamente presso il registro prefettizio ove le stesse associazioni hanno la “sede principale” prevista dallo Statuto.<\/p>\n

Nella specie il Consiglio di Giustizia Amministrativa, in fase di appello, ha ritenuto che tale norma non vincola l’istruttoria per la verifica del mantenimento dei requisiti alla sola Provincia di riferimento della “sede principale”, dovendosi dare atto e riscontro di tutta l’attivit\u00e0 svolta, anche al di fuori della Provincia di riferimento, dalla compagine associativa, ritenuta pertanto altamente meritevole di mantenere requisiti per l’iscrizione.<\/p>\n

Fin qui sembrerebbe che la vicenda giudiziaria, causata da una erronea e restrittiva interpretazione normativa da parte della Prefettura di Palermo, possa assomigliare a tante altre vicende caratterizzate da una forte superficialit\u00e0 da parte delle Pubbliche Amministrazioni<\/strong>.\u00a0\u00a0Ma vi \u00e8 il dubbio che vi sia dell\u2019altro.\u00a0Per rispondere a questo dubbio, che pu\u00f2 essere ovviamente una mera ipotesi o congettura, bisogna fare un passo indietro di un decennio o poco pi\u00f9.\u00a0Siamo nel periodo 2006\/07, in Europa si discute dei finanziamenti PON Sicurezza<\/strong> (Programma Operarivo Nazionale per la Sicurezza), con lo stanziamento di qualcosa come 13 milioni di euro da destinarsi a progetti per la lotta e il contrasto ai fenomeni della criminalit\u00e0 organizzata, racket e usura<\/strong> nelle regioni disagiate nel mezzogiorno (Campania, Sicilia, Puglia, Calabria).<\/p>\n

Sta di fatto che, prima ancora della notizia ufficiale degli stanziamenti PON SICUREZZA 2007-2013 (poi varati nel 2010) girano nei corridoi del Ministero dell\u2019Interno (in particolare nelle stanze di qualche sottosegretario) e di quelli di Bruxelles (in maniera del tutto informale e non ufficiale) alcuni progetti gi\u00e0 belli e pronti per spendere le ingenti somme che l\u2019Europa \u00e8 in procinto di mettere a disposizione<\/strong>.<\/p>\n

Vi \u00e8 un problema per\u00f2: troppa \u201cconcorrenza\u201d (e il termine, come vedremo, non \u00e8 utilizzato a caso). A quell’epoca, l’Associazione CODICI e le relative strutture regionali vantavano un primato d’avanguardia<\/strong>: l’iscrizione in 15 registri Prefettizi delle Associazioni Antiracket e Antiusura (tra cui Milano, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Pescara, Taranto, Messina, Catanzaro,etc..) cosa che faceva dell’Associazione CODICI la compagina associativa pi\u00f9 radicata su tutto il territorio nazionale<\/strong>, con presenza non solo presso le regioni pi\u00f9 disagiate, ma anche al Nord Italia, tanto da essere stata la prima associazione, fin dal 2006\/07 a denunciare la presenza di criminalit\u00e0 organizzata, nazionale e internazionale, e fenomeni di racket e usura nelle citt\u00e0 di Milano e Roma, cosa per la quale, a quel tempo veniva tacciata (e tacitata) dai Prefetti di provocare “allarmismo” sociale!\u00a0L\u2019Associazione presentava circa il 10% delle denunce a livello nazionale<\/strong>, assistendo decine di imprenditori per l\u2019accesso ai fondi di solidariet\u00e0 previsti dalle leggi 108\/96 e 44\/99.<\/p>\n

Forse, si sottolinea \u201cforse\u201d, una compagine con una presenza cos\u00ec estesa, con la possibilit\u00e0 di trasferire il know-how e l\u2019esperienza su tutti i territori, forse, avrebbe potuto presentare progetti idonei a finalizzare seriamente investimenti importanti per la lotta alla criminalit\u00e0 organizzata, al racket e all\u2019usura<\/strong>.\u00a0Sta di fatto che \u2013 coincidenza vuole – a fine 2007 il Ministero dell\u2019Interno emana il regolamento 220\/07, che modifica i criteri e requisiti per l\u2019iscrizione delle Associazioni antiracket e antiusura nei registri prefettizi. Tra i criteri \u00e8 stato introdotto quello della possibilit\u00e0 di iscrizione in un unico registro prefettizio, ossia quello dove la compagine associativa ha la SEDE PRINCIPALE, cos\u00ec come determinata dallo Statuto.<\/p>\n

L\u2019effetto di tale norma \u00e8 stato (volutamente?!) sottovalutato: l\u2019Associazione CODICI<\/strong> si \u00e8 trovata, con un colpo di spugna, ad essere cancellata da tutti i registri prefettizi<\/strong> (escluso Roma, come registro prefettizio ove insiste la sede principale).\u00a0L\u2019effetto ulteriore: le Regioni e i Prefetti hanno coordinato le attivit\u00e0 antiracket e antiusura confrontandosi esclusivamente con le Associazioni iscritte nei registri locali<\/strong>, escludendo dalla consultazione, partecipazione e coinvolgimento le strutture regionali dell\u2019Associazione CODICI (poich\u00e9 non risultavano iscritte nel relativo registro prefettizio); nei giudizi penali, \u00e8 stata data rilevanza al criterio della presenza territoriale attraverso l\u2019iscrizione nel relativo registro prefettizio, da cui l\u2019Associazione CODICI, non risultando pi\u00f9 iscritta, nei tribunali al di fuori di Roma si \u00e8 vista estromettere dai processi (in alcuni casi dove era gi\u00e0 costituita parte civile); ulteriore effetto: le vittime del racket e dell\u2019usura, al di fuori di Roma, non hanno trovato pi\u00f9 nelle compagini regionali dell\u2019Associazione CODICI un punto di riferimento, sia per denunciare che per avviare le istanza di accesso ai fondi di solidariet\u00e0.<\/p>\n

La completa perdita di know-how \u00e8 stato il peggior danno, non solo alla compagine associativa, ma anche a tutto il mondo dell\u2019antiracket e dell\u2019antiusura.
E i finanziamenti PON SICUREZZA 2007-2013?\u00a0Ovviamente sono stati dirottati sulle Associazioni iscritte nei registri prefettizi presenti nelle regioni coinvolte<\/strong> (Campania, Calabria, Sicilia, Puglia). Laddove l\u2019associazione CODICI era stata appena cancellata a seguito della entrata in vigore del d.m. 220\/07.\u00a0Se poi valutiamo il sistema di assegnazione dei fondi<\/strong>, si aprono vasi di pandora.\u00a0I fondi, infatti, sono stati destinati alla realizzazione di quei progetti che in via ufficiosa gi\u00e0 circolavano fin dal 2007 tra le stanze del Ministero e di Bruxelles. Sono stati assegnati senza alcuna procedura ad evidenza pubblica<\/strong>.\u00a0D\u2019altronde una volta sbaragliata la \u201cconcorrenza\u201d la scelta diventava semplice.<\/p>\n

Si parla non a caso di \u201cconcorrenza\u201d<\/strong>.\u00a0\u00a0Si, perch\u00e9 i collaboratori e consulenti reperiti per la realizzazione dei progetti (e anche sulle procedure di individuazione vi \u00e8 parecchio da dire), nei propri contratti di collaborazione si sono visti inserire delle vere proprie clausole di esclusiva in base alle quali non avrebbero dovuto svolgere contestualmente, attivit\u00e0 professionale in favore di associazioni o enti \u201cin concorrenza\u201d (cos\u00ec il dato riportato letteralmente) con la FAI.\u00a0Si pu\u00f2 parlare di \u201cconcorrenza\u201d in un contesto di associazioni che dovrebbero avere tutte un fine comune, la lotta al racket e all\u2019usura?<\/strong>\u00a0\u00a0Quando ci sono in ballo 13 milioni di euro, la risposta non pu\u00f2 che essere, evidentemente, SI.<\/p>\n

Quindi, \u201ca voler pensar male\u201d, si direbbe che la politica degli ultimi 10 per la lotta al racket e all\u2019usura sia stata incentrata pi\u00f9 sul modo di far fuori i \u201cconcorrenti\u201d dal mercato dell\u2019antiracket e antiusura<\/strong>, piuttosto che a cercare di realizzare iniziative effettivamente tese alla soluzione dei problemi, ovvero a portare le vittime a denunciare.\u00a0D\u2019altronde, il dubbio sollevato dalla Corte dei Conti sulle modalit\u00e0 di assegnazione dei milioni di Euro del PON SICUREZZA 2007-2013 (senza alcuna evidenza pubblica, con la sottoscrizione di 4 Convenzioni da parte del Ministero dell\u2019Interno e Ufficio del Commissario per il coordinamento delle iniziative dell\u2019antiracket e antiusura, con la FAI e associazioni aderenti alla FAI).<\/p>\n

Soprattutto, nessuno dice quali sono stati i risultati di un investimento cos\u00ec poderoso<\/strong>, visto che a distanza di anni, le denunce da parte delle vittime della criminalit\u00e0 organizzata, del racket e dell\u2019usura, sono state praticamente annullate, sancendo il totale fallimento delle politiche attuate e dei progetti finanziati<\/strong> e soprattutto sancendo l\u2019ennesimo sperpero di fondi pubblici<\/strong> che, se correttamente investiti, avrebbero consentito sicuramente di ottenere risultati importanti.<\/p>\n

D\u2019altronde non \u00e8 di recente che \u00e8 stata coniata la frase LA MAFIA DELL\u2019ANTIMAFIA<\/strong> (dal titolo del libro di Antonio Giangrande): \u00e8 una espressione coniata nel mondo associativo della lotta alla criminalit\u00e0 organizzata per intendere e descrivere quei meccanismi che fanno s\u00ec che risorse e mezzi vengano incentrati e concentrati nelle solite mani<\/strong>, a volta in maniera del tutto inspiegabile.<\/p>\n

In tutto questo contesto, l\u2019Associazione CODICI Sicilia<\/strong>, divenuta compagine indipendente nell\u2019ambito delle strutture dell\u2019Associazione CODICI, era finalmente riuscita, grazie all\u2019immenso lavoro dei propri rappresentanti regionali, a ottenere i requisiti per l\u2019iscrizione nel registro prefettizio di Palermo<\/strong> (ove si trova la sede principale dell\u2019Associazione). Negli ultimi mesi si sta parlando del probabile finanziamento di un nuovo PON SICUREZZA, sempre rivolto alle Regioni disagiate, tra cui la Sicilia. La coincidenza vuole che nel momento in cui si \u00e8 ripresentata la possibilit\u00e0 di rifinanziare i progetti per la lotta alla criminalit\u00e0 organizzata, al racket e all\u2019usura, l\u2019Associazione CODICI Sicilia \u00e8 stata cancellata dal registro prefettizio di Palermo<\/strong>, sulla base di una interpretazione normativa molto peculiare.<\/p>\n

Coincidenza o meno, la vicenda sottolinea l\u2019importanza di esportare esperienze, know-how al di fuori dei territori, cos\u00ec come \u00e8 stato richiesto oggi al Tavolo per la lotta al Sovraindebitamento e all\u2019Usura.<\/p>\n

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\nFonte: CODICI: Insediato il Tavolo Regionale su Sovraindebitamento e Usura CODICI Lazio<\/a><\/p>\n

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L\u2019insediamento…","_links":{"self":[{"href":"https:\/\/consumatori.org\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/137866"}],"collection":[{"href":"https:\/\/consumatori.org\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/consumatori.org\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/consumatori.org\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/consumatori.org\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=137866"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/consumatori.org\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/137866\/revisions"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/consumatori.org\/wp-json\/wp\/v2\/media\/157841"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/consumatori.org\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=137866"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/consumatori.org\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=137866"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/consumatori.org\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=137866"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}