Dallo studio, i cui risultati sono stati presentati durante un convegno a Montecitorio, emerge che i rischi pi\u00f9 diffusi sul web sono il bullismo, sia offline che online (27,8%) seguito dal sexting (20,1%) e dall\u2018abuso dei dati personali con percentuali variabili a seconda delle sue diverse forme (da un minimo di 4,3% ad un massimo di 24%).<\/p>\n
Nello specifico, il bullismo offline \u00e8 ancora pi\u00f9 diffuso del cyberbullismo, che comunque interessa tutte le piattaforme di social network: il 39,6% delle vittime lo ha sperimentato su Facebook, il 31,7% su WhatsApp, il 14,3% con chiamate e sms sul proprio cellulare e l\u20198,1% su Instagram.<\/p>\n
Tra le pratiche comunicative online pi\u00f9 rischiose messe in atto nell\u2019ultimo anno, il 59,9% degli intervistati ha cercato nuovi amici sui social network, poco meno della met\u00e0 (45,7%) ha aggiunto alla propria lista di contatti persone che non avevano incontrato faccia faccia o inviato loro informazioni personali (30,9%).<\/p>\n
Pi\u00f9 in generale, i giovani intervistati si dimostrano abbastanza consapevoli dei rischi di una cattiva gestione della propria reputazione online, ricorrendo a pratiche \u2018correttive\u2019 relative alla gestione della propria lista di contatti con la cancellazione di amici o contatti non pi\u00f9 desiderabili (60,4%) e agendo in via preventiva con la decisione di non pubblicare qualcosa per paura che possa danneggiare la propria immagine(36,2%) o di pubblicare messaggi in codice che solo alcuni amici possono capire (25,1%).<\/p>\n
Sempre secondo lo studio, le esperienze negative su internet portano i ragazzi ad adottare una combinazione di strategie per ridurre lo stress emotivoe psicologico, rispetto alle quali la mediazione e la prevenzione scolastica inizia ad acquisire un certo peso: un terzo degli intervistati dichiara di aver ricevuto consigli dai propri insegnanti su come comportarsi con i propri contatti online (32%) e su cosa fare nel caso in cui qualcosa li turbasse o infastidisse su internet (32,7%).<\/p>\n
Tra le varie regioni infine, le differenze pi\u00f9 significative si osservano per quanto riguarda la percentuale di giovani che dichiara di non essere stata vittima di cyberbullismo (64% Campania, 68,3% Lazio e 70,7% Lombardia), rispetto a chi ha dichiarato di non conoscere nessuno a cui \u00e8 capitato un episodio legato al cyberbullismo: 54,5% dei giovani campani, 60% dei laziali e 63,1% dei lombardi.<\/p>\n
\u201cLo scenario che che emerge da questo rapporto \u00e8 preoccupante- ha dichiarato il sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi durante il convegno di ieri alla Camera- l\u2019aspetto positivo \u00e8 che finalmente possiamo lavorare su dei dati dopo che per troppo tempo non si era fatto nulla. Dobbiamo far comprendere ai ragazzi che il virtuale \u00e8 reale e non lontano da noi. L\u2019atteggiamento negativo del bullo in un contesto virtuale \u00e8 destinato ad amplificarsi e ad essere ancora pi\u00f9 nocivo\u201d.<\/p><\/div>\n<\/div>\n
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\nFonte: CODICI: Il bullismo e il Sexting ai primi posti tra i rischi web per i ragazzi<\/p>\n