E\u2019 chiaro che anche l\u2019Italia, con le normative cautelari messe in atto dal ministro Minniti, comincia ad adottare metodologie di discernimento tra chi deve essere accolto perch\u00e9 rifugiato politico, che fugge da guerre e persecuzione, dai migranti economici -o peggio ancora missionari islamici- che cercano di \u201csbarcare il lunario\u201d od esportare una cultura aliena qui da noi. Ma queste normative sono ora contestate dagli \u201caccoglitori\u201d senza se e senza ma (vedi ad esempio i ricatti della Bonino e della Boldrini e compagni) e lo stesso governo Gentiloni-renzi si sta orizzontando verso l\u2019approvazione dello Ius Soli, con il favore del M5S.<\/span>
In Italia attualmente si presume che i profughi che attendono l\u2019omologazione siano circa un milione, ma le cifre precise sfuggono, dovuto ai continui sbarchi ed alle infiltrazioni incontrollate. Teoricamente sin qui la questione sarebbe ancora ancora gestibile, ma questo non durer\u00e0 molto perch\u00e9 tra breve ai rifugiati politici ed economici si aggiungeranno anche i rifugiati del clima. E qui nascono i veri dolori! L\u2019ONU, La FAO e in particolare il prestigioso Word Watch Istituti non hanno dubbi: \u201cIl fenomeno dei cambiamenti climatici sta creando sul pianeta aree in via di desertificazione ed aree sempre di pi\u00f9 alluvionate. Da ci\u00f2 \u00e8 previsto che tra non molto inizieranno biblici esodi di popolazioni che dovranno fuggire da terre aride o sommerse verso Paesi, vedi l\u2019Europa, ancora vivibili\u201d. In tutto questo si parla dai 250 ai 300 milioni di persone disperate verso soprattutto l\u2019Europa.<\/span>
A quel punto cosa fare? Non si parla di un fenomeno di esodi di intere nazioni che avverr\u00e0 chiss\u00e0 quando, ma di un fenomeno che gi\u00e0 si sta manifestando. Tutta l\u2019area orientale dell\u2019Africa, vedi in particolare il Corno D\u2019Africa, \u00e8 vittima di una siccit\u00e0 senza precedenti.<\/span>
L\u2019International Organization for Migration (IOM), in previsione di questo paventato esodo climatico ha invitato l\u2019ONU a riconoscere lo status di rifugiato climatico, al pari di quello attuale politico. Questo perch\u00e9 al momento chi fugge da terre ormai improduttive non venga rispedito indietro. Va bene, capiamo la questione morale, ma come possiamo immaginare che l\u2019Europa possa riuscire ad ospitare una cos\u00ec grande massa di gente? Vediamo in questi giorni cosa accade in Polonia, in cui 150.000 persone hanno chiesto uno stop all\u2019immigrazione. Ma anche altre nazioni cominciano a chiudersi a riccio e a minacciare di uscire fuori dagli accordi di Schengen.<\/span>
A tal proposito uno studio della Cia \u201cGlobal Water Security\u201d di un paio di anni fa ha previsto che un tale evento di esodi di massa potrebbero innescare drammatiche guerre anche tra i Paesi europei al momento in pace. Sempre questo studio ha segnalato che per motivi climatici e, quindi, legati soprattutto alla penuria di acqua individuato le aree del pianeta a rischio guerre per l\u2019acqua dal dopoguerra ad oggi ci sono state gi\u00e0 111 conflitti da imputare a cause naturali, di cui 79 tuttora in corso.<\/span>
Il cambiamento climatico \u00e8 difatti un fattore che aumenta la minaccia in situazioni gi\u00e0 delicate ed inasprisce la gravit\u00e0 delle guerre.<\/span>
Ma allora cosa fare? Certamente non stare fermi a guardare inermi agli eventi che possono tra non molto coinvolgerci drammaticamente, ma intervenire da subito. E allora ci si riunisca e si analizzino i problemi pi\u00f9 urgenti dove poi poter intervenire per evitare la fuga di intere popolazioni verso l\u2019Europa. Che in questo momento di transizione sia proprio l\u2019Italia a prendere l\u2019iniziativa.<\/span>
European Consumers Tuscia<\/span><\/div>\n<\/div>\n
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\nFonte: CODICI: L\u2019Europa si allontana\u2026 mentre il conflitto si avvicina<\/a><\/p>\n