{"id":136310,"date":"2017-08-07T06:10:32","date_gmt":"2017-08-07T04:10:32","guid":{"rendered":"http:\/\/consumatori.org\/?p=136310"},"modified":"2017-08-07T06:10:32","modified_gmt":"2017-08-07T04:10:32","slug":"i-4-errori-che-fanno-perdere-profitti-a-chi-vende-corsi-online","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/consumatori.org\/2017\/08\/07\/i-4-errori-che-fanno-perdere-profitti-a-chi-vende-corsi-online\/","title":{"rendered":"I 4 errori che fanno perdere profitti a chi vende corsi online"},"content":{"rendered":"
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Quando un professionista decide di approcciarsi al mercato e-learning spesso a causa di cattive informazioni o disinformazione pu\u00f2 pianificare azioni o strategie sbagliate che non portano ai risultati, e di conseguenza fanno perdere profitti a chi vende corsi online<\/h4>\n

L\u2019elearning in Italia \u00e8 un mercato che vale 500 milioni di euro\u00a0<\/b> e per questo rappresenta per professionisti, esperti, formatori e agenzie formative un ottimo canale per poter diversificare e monetizzare le proprie competenze. Essendo un settore molto vasto e ancora in fase di continua crescita, pu\u00f2 rivelarsi veramente un\u2019ottima chiave di successo sia per incrementare i propri profitti, sia per fare personal branding. Ad esempio, Rodrigo Di Lauro grazie al suo corso online \u201cProject Management & Business Plan<\/a><\/span>\u201d ha superato la soglia dei 600 iscritti e circa il 10% degli studenti ha richiesto al coach direttamente la realizzazione di un business plan.\u00a0Ma non farti prendere dall\u2019entusiasmo.<\/h4>\n

L\u2019altra faccia della medaglia rappresenta l\u2019elevato livello di difficolt\u00e0 per chi inizia a lavorare con la formazione online. Su Life Learning mediamente il 60% dei coach totalizza circa 1000\u20ac di commissioni al mese, il 10% guadagna pi\u00f9 di 30.000\u20ac all\u2019anno, il 17% riesce a guadagnare mediamente 5000\u20ac-7000\u20ac, il restante 13% meno di 1000\u20ac ogni anno*. Per poter costruire delle rendite passive di 1000\u20ac al mese in su \u00e8 necessario evitare di commettere i 4 errori pi\u00f9 comuni che fanno perdere profitti a chi vende corsi di formazione online:<\/h4>\n

Abbandonare le proprie classi\u00a0<\/b><\/h3>\n

Quando si iniziano a vendere dei corsi online, l\u2019errore pi\u00f9 comune \u00e8 che si pensa che una volta arrivata la notifica di un nuovo iscritto, con l\u2019accredito della commissione il lavoro del coach sia terminato. Niente di pi\u00f9 sbagliato<\/strong>. Il lavoro del coach inizia esattamente in quel momento. E\u2019 di buona norma infatti dare il benvenuto pubblicamente al nuovo studente all\u2019interno della propria classe online, presentarlo agli altri studenti, oltre che a presentarsi come coach del corso.<\/h4>\n

Inoltre le classi andrebbero continuamente aggiornate con nuovi spunti, interazioni (magari inserendo dei forum di discussione) condividendo nuovo materiale didattico, e creando dei workspace comuni per far esercitare gli studenti.<\/h4>\n

Le persone quando acquistano un corso online non hanno intenzione di acquistare delle video lezioni, ma un\u2019esperienza formativa diversa dove non sentono di aver perso l\u2019aspetto principale della formazione professionale: il fattore umano.<\/h4>\n

Non costruire un percorso di crescita<\/b><\/h3>\n

Quando un coach non costruisce un percorso di crescita collegando logicamente pi\u00f9 corsi di formazione online, sta ingenuamente mettendo un lucchetto al suo portafoglio. La cosa pi\u00f9 intelligente da fare, per garantire un\u2019esperienza completa<\/strong> e un percorso continuo ai propri studenti, \u00e8 costruire un sentiero su misura per una specifica nicchia, realizzando pi\u00f9 corsi online che siano collegati strettamente fra di loro.<\/h4>\n

Ad esempio si potrebbe progettare un corso base in \u201cFacebook Marketing<\/i><\/span>\u201d assieme ad un corso avanzato in \u201cFacebook Advertising<\/i><\/a><\/span>\u201d, oltre ad altri corsi \u201csatellite\u201d collegati tra di loro pi\u00f9 brevi ma specifici \u201cCome gestire una pagina Facebook al meglio<\/i>\u201d, \u201cCome incrementare i fan su una pagina Facebook<\/i>\u201d, \u201cFacebook Marketing per le attivit\u00e0 turistiche<\/i>\u201d ecc\u2026<\/h4>\n

Adottando questa semplice strategia organizzativa, oltre ad avere \u201cpi\u00f9 prodotti sullo scaffale\u201d come dice un\u2019antica legge non scritta dell\u2019editoria classica, ci sono altri vantaggi legati alla costruzione di un proprio marchio personale<\/a><\/span>. Questo significa che pubblicare pi\u00f9 corsi specifici nello stesso argomento, aiuta le persone ad identificare come esperto autorevole in quell\u2019argomento un determinato docente. Di conseguenza gli studenti capiranno in maniera inconscia che se vogliono imparare nuove competenze in quel settore dovranno comprare tutti i corsi (di base ed avanzati) in quella materia.<\/h4>\n
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Vendere i propri corsi su gruppi d\u2019acquisto<\/b><\/h3>\n

L\u2019errore che hanno commesso le prime aziende in Italia che si sono inserite nel mercato e-learning \u00e8 stato quello di costruire dei corsi online (spesso di basso valore) senza pianificare una corretta strategia di marketing, vendere i propri corsi online sui gruppi d\u2019acquisto spesso non conviene.<\/b><\/h4>\n

Queste societ\u00e0 hanno a catalogo dei prodotti che hanno un reale valore di vendita intorno ai 49\u20ac \/ 79\u20ac, ma che per poter far ingolosire gli utenti dei gruppi d\u2019acquisto hanno dovuto alzare a 200\u20ac o 300\u20ac. Questa strategia ha portato molte di queste societ\u00e0 a chiudere<\/b> perch\u00e9 sono arrivate ad avere guadagni netti che partono da 4,50\u20ac (se il corso \u00e8 venduto a 9\u20ac) ai 14,50 (se il corso \u00e8 venduto a 29\u20ac). Infatti i gruppi d\u2019acquisto trattengono in media il 50% sulle vendite oltre che a portare clienti basso-spendenti pi\u00f9 comunemente chiamati \u201cprice shopper\u201d, i quali se abituati a spendere in media 19\u20ac per un corso, non acquisteranno mai un corso a 200\u20ac (prezzo obbligatorio da mantenere sul sito dell\u2019azienda per poter vendere sui gruppi d\u2019acquisto).<\/h4>\n

Questa strategia comporta una perdita economica con relativa erosione dei margini di guadagno, una svalutazione della percezione del valore del prodotto da parti di potenziali clienti alto-spendenti, oltre che al serio pericolo di default in quanto si \u00e8 totalmente dipendenti da societ\u00e0 esterne.<\/h4>\n

Basti pensare che una delle realt\u00e0 pi\u00f9 attive in Italia come Offerum<\/b> (parliamo di una societ\u00e0 che fattura milioni di Euro ogni anno) ha deciso di lasciare il mercato italiano dal 1 Luglio 2015 lasciando senza rendite passive le aziende affiliate e quindi senza guadagni.<\/h4>\n

Scegliere LMS poco efficienti<\/b><\/h3>\n

La scelta peggiore che si pu\u00f2 fare quando si inizia a lavorare nel mercato dell\u2019e-learning \u00e8 scegliere una soluzione sbagliata di Learning Management System.<\/h4>\n

Soluzioni open source come Moodle ad esempio potrebbero essere un buon mezzo per partire, ma non sono adatte per un business che vuole almeno superare i 1000\u20ac al mese di guadagni. L\u2019errore pi\u00f9 comune \u00e8 quello di investire denaro su soluzioni a pagamento per creare la propria piattaforma online, in quanto sono poco scalabili. Pagare un abbonamento in base al numero di corsi pubblicati o al numero di studenti che frequenteranno la piattaforma non rappresenta un modello scalabile.<\/h4>\n

Oltre a questo ci sono aspetti inizialmente nascosti (con relativi costi) che a medio lungo termine comporteranno un necessario adeguamento alla struttura del proprio LMS, ad esempio:<\/h4>\n
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    Adattabilit\u00e0 con i sistemi LRS, TINCAN e SCORM;<\/h4>\n<\/li>\n
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    Server dedicati per gestire il carico di lavoro;<\/h4>\n<\/li>\n
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    Hosting dedicati come database per le video lezioni;<\/h4>\n<\/li>\n
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    Gestire classi online e forum di discussione;<\/h4>\n<\/li>\n
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    Integrare sistemi di Webinar;<\/h4>\n<\/li>\n
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    Generare automaticamente attestati;<\/h4>\n<\/li>\n
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    Introdurre sistemi di Gamification;<\/h4>\n<\/li>\n
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    Gestire automaticamente la fatturazione;<\/h4>\n<\/li>\n
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    Gestire le statistiche di apprendimento degli studenti;<\/h4>\n<\/li>\n
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    Adattare la propria piattaforma al mobile learning.<\/h4>\n<\/li>\n<\/ul>\n

    Per far fronte a tutte queste caratteristiche fondamentali, senza dover investire necessariamente migliaia e migliaia di Euro, la cosa pi\u00f9 intelligente da fare \u00e8 quella di ospitare i propri corsi in marketplace per l\u2019e-learning in grado di farsi carico di tutte le spese e aiutare i coach a vendere.<\/h4>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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