{"id":117706,"date":"2017-06-14T03:02:40","date_gmt":"2017-06-14T01:02:40","guid":{"rendered":"http:\/\/consumatori.org\/2017\/06\/14\/2306-di-nuovo-la-guerra-del-grano-html\/"},"modified":"2017-06-14T03:02:40","modified_gmt":"2017-06-14T01:02:40","slug":"2306-di-nuovo-la-guerra-del-grano-html","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/consumatori.org\/2017\/06\/14\/2306-di-nuovo-la-guerra-del-grano-html\/","title":{"rendered":"Di nuovo la guerra del grano?"},"content":{"rendered":"
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\"Di<\/div>\n
BARI \u2013 Anche quest\u2019anno parte significativa dei costi della mondializzazione verr\u00e0 pagata dai contadini pugliesi.<\/div>\n
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Mentre le messi sono pronte per essere raccolte il prezzo del grano viene compresso dall\u2019importazione di immense quantit\u00e0 da altre zone del mondo che beneficiano di altra legislazione e quindi di altri costi (molto pi\u00f9 bassi); cos\u00ec grani molto diversi dai nostri vengono preferiti dai trasformatori italiani semplicemente perch\u00e9 qui da noi si pagano di pi\u00f9 operai, tasse e burocrazia. Un gioco \u201csporco\u201d che \u00e8 gi\u00e0 stato cagione della chiusura di intere filiere produttive e che ha messo in cattiva luce anche la stessa libert\u00e0 dei commerci che, pur essendo una conquista di civilt\u00e0 relativamente recente, si presenta oggi come il male assoluto.<\/p>\n

Si dovrebbe decidere: se si vuole che si paghino le tasse e gli operai si devono mettere gli imprenditori italiani in condizione di lavorare e guadagnare; se invece si vuole mondializzare i prezzi \u00e8 necessario che non si retribuiscano decentemente gli operai e lo stato vada in bancarotta. \u00c8 cinico ma cos\u00ec \u00e8.<\/p>\n

La demenziale attuale politica di mondializzazione dell\u2019economia pone la questione in maniera idiota: si lascia tutto com\u2019\u00e8 mentre si aprono le frontiere a chiunque; arrivano qui da noi a quattro soldi merci in dumping, altre merci prodotte da lavoratori sfruttati come schiavi, derrate che se fossero prodotte qui sarebbero considerate dannose per la salute, interi sistemi produttivi di centinaia di milioni di persone che non rispettano in nessuna maniera l\u2019ambiente,.. \u00e8 come se si facessero gareggiare due atleti di cui uno ha una palla di piombo al piede e ci si meraviglia poi della sua sconfitta. Cio\u00e8 la colpa \u00e8 di una classe politica che sta facendo cose di molto pi\u00f9 grandi delle sue troppo modeste capacit\u00e0 culturali.<\/p>\n

In una situazione cos\u00ec grave i diretti danneggiati reagiscono come possono: qualcuno si arrende e muore portandosi dietro intere filiere produttive oltre a competenze occupazione e reddito; altri sopravvivono di stenti invitando caldamente i figli a non continuare sulla stessa strada; altri ancora protestano per strada, ma contro chi? E, quello che pi\u00f9 conta, per proporre cosa? Chiudere le frontiere? Vincono cos\u00ec i numerosi Trump che spuntano come funghi in ogni dove.<\/p>\n

Gravissimo \u00e8 il ruolo e la responsabilit\u00e0 delle organizzazioni di categoria. Assieme alla insipienza della politica troviamo le associazioni di settore che sembrano accorgersi di tanto disastro solo al momento in cui si devono raccogliere i frutti di un anno di lavoro. Talune associazioni semplicemente non hanno fatto nulla per salvare interi settori produttivi come ad esempio il salotto di Santeramo o la scarpa di Barletta; altre organizzano proteste eclatanti sapendo che non accadr\u00e0 nulla se non consentire un po\u2019 di sfogo ai danneggiati e un po\u2019 di pubblicit\u00e0 per loro.<\/p>\n

Pure in un passato non molto lontano il prezzo del grano (e di altre derrate agricole) era salito fin oltre i 50 dollari tanto che si \u00e8 protestato per il suo eccesivo rincaro. \u00c8 mai possibile che nessuno se ne ricordi? Le possibili proposte sono tante ma non se ne propone nessuna decisiva. Esaminiamone una quanto meno come esempio.<\/p>\n

\u00c8 evidente che gli eccessi produttivi in agricoltura debbano essere smaltiti in maniera non alimentare. Il \u201cprogresso\u201d tecnologico consente oggi rese per ettaro e per addetto cos\u00ec elevate che si ottengono prodotti appena mangiabili e vendibili solo a prezzi non remunerativi; nel caso del grano ad esempio l\u2019epidemia di celiachia e delle intolleranze in genere dicono chiaro e tondo che non si deve portare sulla tavola un prodotto scadente se no si ammalano intere popolazioni. Quindi tutte le derrate \u201ceconomiche\u201d devono essere destinate ad altri usi che non quello alimentare; tra questi usi alcuni sono gi\u00e0 in essere in Italia e in tutto il mondo; tra di essi il migliore \u00e8 quello dei biocarburanti. Gi\u00e0 oggi piccole parti di produzioni agricole vengono utilizzate per fare benzine e gasolio con carico inquinante zero nonostante la opposizione esplicita e silenziosa dei signori del petrolio. Il costo industriale di tali produzioni \u00e8 pi\u00f9 basso dell\u2019attuale prezzo dei carburanti alla pompa; per\u00f2 vengono messe fuori mercato dalle accise e dalle tasse applicate. Quindi tale sbocco viene impedito dalle solite cose: lo stato che mette tasse e dalla ignoranza degli addetti al settore che dimenticano di questa possibilit\u00e0. Altra assurdit\u00e0 che impedisce questo uso \u00e8 che l\u2019intero settore dei biocarburanti \u00e8 oggi monopolizzato proprio dalle compagnie petrolifere; esse quindi dormono su sette cuscini essendosi assicurate che nessuno costituisca una lobby del biocarburante ostile al petrolio come fu Gardini e la EniMont negli anni \u201980 e che anche nella sciagurata ipotesi (per loro) di dover produrre maggiore biocarburante lo produrranno e venderanno sempre loro. Nel frattempo i petrolieri trattano il settore con grade sufficienza producendo (forse volutamente) un prodotto pessimo e quindi dannoso per i motori; nel frattempo i petrolieri stessi si sono peritati di fare ricerche scientifiche che permettono di produrre biocarburanti da altro che non dal grano o dall\u2019olio proprio al fine di mantenere bassi i prezzi agricoli.<\/p>\n

Come si vede una situazione gravissima e molto pi\u00f9 grave di quanto non appaia per il presente e per il futuro di tutti noi. Situazione deliberatamente tenuta sotto controllo da pochi manipolatori dell\u2019economia e dell\u2019agricoltura. Situazione che descrive come pochissimi condizionano governi e Istituzioni\u2026<\/p>\n

Gli amici delle organizzazione dei coltivatori son stati comprati dalle compagnie petrolifere per non proporre questa definitiva soluzione? Non lo vogliamo pensare neanche come ipotesi ma l\u2019alternativa \u00e8 che serve una guerra per la sopravvivenza della dieta mediterranea. Alla<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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\nFonte: CODICI: Di nuovo la guerra del grano?<\/a><\/p>\n

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